Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; MALTA STORIA 1864
anno <1985>   pagina <349>
immagine non disponibile

Malta e Garibaldi. 1864
349
Tuttavia, pur senza degenerare in atti violenti, vi furono accese mani­festazioni prò e contro Garibaldi. Chi ha esperienza di resoconti di manife­stazioni politiche non si stupirà delle diverse versioni dei vari giornali, nessuno dei quali riportò peraltro notizie precise sul numero dei convenuti. The Malta Observer del 24 marzo addirittura non fece alcun cenno a grida o gesti ostili a Garibaldi scrivendo che anche membri delle classi popolari espressero la loro simpatia a lui inneggiando. W In realtà il filo-garibaldino, ma un po' più obiettivo, Malta Times, sempre il 24 registrò ripetute bordate di fischi all'indirizzo del generale, attribuendone la responsabilità agli emi­grati borbonici, che riuscirono a trascinare una buona parte dei popolani maltesi, non più trattenuti dai cittadini rispettabili maltesi. Questi ultimi allora, filo-garibaldini o semplicemente desiderosi di non violare le leggi dell'ospitalità, insieme agli inglesi ed ai liberali italiani, organizzarono salve di applausi che raggiunsero il culmine quando il generale si affacciò al balcone. Questa ricostruzione trovava sostanziale riscontro, naturalmente con ben diverso linguaggio, nella versione del più reazionario giornale cat­tolico, L'Ordine, che il 1 aprile scrisse di ripetute urla e fischi del po­polo fremente, particolarmente intensi quando arrivava qualcuno per visi­tare il generale. Incoraggiati dall'affluenza degl'inglesi , i garibaldini... concertarono di fare una dimostrazione al loro eroe : per due o tre volte una dozzina di giovani gridò ripetutamente "Viva Garibaldi", e, come convenuto, il generale fu fatto affacciare alla finestra, ma subito fatto rientrare, perché, sempre secondo L'Ordine, gli strepiti e i fischi prevalevano. Piuttosto reti­cente. Il Portafoglio Maltese il 26 marzo non accennò a dimostrazioni di simpatia o di avversione scrivendo che mediante la influenza di rispetta­bili signori si è fatto calmare il popolo onde impedire la bufera che stava per scoppiare . Simile la versione de II Corriere Mercantile del 25-26 marzo, per il quale tutto passò tranquillamente, eccetto alcuni fatti parziali non di grande conseguenza . 13V>
La polemica riguardava non solo la consistenza numerica dei dimo­stranti dei due gruppi e dei visitatori, ma anche la loro nazionalità e classe sociale. Entrambe le fazioni sostennero che i maltesi erano dalla loro parte e gli avversari erano stranieri. Per i liberali, responsabili delle dimostrazioni ostili a Garibaldi erano agenti borbonici, tra i quali ex-poliziotti, che sobil­larono la parte peggiore della plebaglia; i maltesi delle classi elevate, ma anche alcuni popolani erano per Garibaldi. Del tutto diverso il quadro
il Governatore dell'Isola, a scanso di fastidiosi incidenti, ordinò a un centinaio di soldati della guarnigione di piantarsi innanzi all'Imperlai, come se vi si trovassero per semplice curiosità (cit., in LAURENZA, art. ciL, p. 148).
I3Q) Allo stesso modo si comportò // Mediterraneo del 26 marzo. WD Questo giornale, dopo aver pubblicato l'ottava per l'arrivo di Garibaldi, per le ragioni che si vedranno, stava subito chiarendo in senso antigaribaldino la sua posizione.
,32> Agenti borbonici, fra cui alcuni ex-poliziotti siciliani, sobillarono gente della pia bassa lega, capitanata niente di meno che da certo merciaiuolo, noto per turpe vizio , cosi si esprime Barbaro nella sua rievocazione pubblicata da LAURENZA, art. cit., p. 148. Lo stesso Barbaro non accennò minimamente a incidenti nella breve relazione degli avveni­menti che fece stampare a Catania il 10 marzo, R. BARBARO, Garibaldi in Malia, Catania, 1864. Senza citarne la fonte, LAURENZA (art. cit,, p. 153) e SA VELLI (op. cit., p. 401) identificano il merciaiuolo (o tabaccaio) in un tale soprannominato Perfuxa o FerfUssa.