Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; MALTA STORIA 1864
anno <1985>   pagina <353>
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Malta e Garibaldi. 1864
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e successivamente alla partenza del Ripon, continuarono le di-most razioni ostili, con la folla che urlava Nmik tal knisia t'Alia, Klieb, Framasuni, cioè Nemico della Ohiesa di Dio , Cane , Massone . I sostenitori di Gari­baldi noleggiarono un cutter, il Bulldog, per seguire il Ripon fino all'imboc­catura del porto; secondo i liberali erano almeno 200 ed altri ve ne erano su piccole barche, i racconti della parte avversa davano valutazioni oscil­lanti tara i 30 e gli 80, comprendendovi molti stranieri.
È indubbio quindi che il soggiorno di Garibaldi non fu del tutto trion­fale, anche se si trova rispettivamente nessuna e scarsa conferma degli incidenti nei rapporti del governatore Le Marchant e del vice-console Pan­dolfini. Il console americano a Malta, Wintìarop, il 23 marzo si era fatto ricevere dal governatore per lamentare che Garibaldi (che vantava anche la cittadinanza americana) fosse stato quella mattina fischiato ed insultato dalla plebaglia e chiedere quindi la protezione della truppa per la partenza del giorno seguente. Tuttavia Garibaldi aveva già espresso al Sovrintendente di polizia la sua soddisfazione per l'accoglienza ricevuta, invitandolo a rife­rire tali sentimenti al governatore, come pure fece Fabrizi. Le Marchant concluse che Winthrop si era completamente sbagliato e riferì l'episodio al Segretario di Stato alle Colonie per richiamare la sua attenzione sullo scarso fondamento che si può riporre in molte delle dichiarazioni che si ricevono da Malta e si riferiscono alla condotta delle autorità locali . 149>
Sembra che, a parte Winthrop, il desiderio di minimizzare gli incidenti dominasse i protagonisti delle vicende. Il governatore in particolare, la cui amministrazione era sempre più soggetta a critiche, ritenne di poter volgere a suo vantaggio presso il governo di Londra la protesta di Winthrop, che non poteva ignorare, liquidandola come del tutto immotivata.
II vice-console reggente Pandolfini scrisse il 25 marzo al ministro degli Affari Esteri che all'arrivo di Garibaldi gli furono tributati generali attestati di simpatia . L'indomani... proseguiva Pandolfini il Gene­rale... partiva dall'isola tra le acclamazioni dei suoi amici che lo salutavano dalle barche e dai bastioni. Non mancò tra il basso popolo taluno che, aiz­zato da questo fanatico partito clericale-borbonico, si permettesse degli atti di dispregio verso di lui; ma tali atti (del resto in piccolissime proporzioni) furono ben tosto sedati dalla polizia locale . Pandolfini concludeva infor­mando che durante il soggiorno di Garibaldi il Consolato non mancò di adempiere verso di lui ai doveri di cortesia, astenendosi per altro dallo spiegare qualsiasi parte officiale .
Qualche considerazione conclusiva sul soggiorno a Malta di Garibaldi
WS) Le Marchant al Duca di Newcastle, 23 marzo 1864, Public Record Office, London, Colonial Office, 158/202. Ricorda l'episodio N. BLAKISTON, La visita di Garibaldi in Inghilterra .vista da Torino, in inglesi e Italiani nel Risorgimento, Catania, 1973, p. 28.
150) Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri, Roma Oli documento è stato inviato ali'A., su sua richiesta, senza indicazione del fondo in cui è collocato). Pandolfini precisava che Garibaldi aveva dichiarato di recarsi in Inghilterra per attendere ad una cura definitiva delia sua ferita, e soprattutto per coltivare le simpatie della nazione britan­nica, ed organizzare il piano delle sue operazioni future . Àmpi estratti del rapporto in MICHEL. Ancora dì Garibaldi cit., pp 53-56.