Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE; MALTA STORIA 1864
anno
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1985
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pagina
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356
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356 Massimo de Léonardis
liberale moderato in Italia e con tutta probabilità indebolirà e imbarazzerà il governo . 16) Il disappunto italiano si espresse con la cancellazione della visita che il Prìncipe Ereditario Umberto avrebbe dovuto compiere in Inghilterra. Malumore tanto più giustificato in quanto Garibaldi ostentò di non voler avere rapporti con la legazione italiana a Londra, accentuando il distacco già manifestatosi a Malta.
La tappa maltese provocò anch'essa illazioni di vario genere, ma non ebbe importanti conseguenze diplomatiche. Il governo italiano, nel maggio successivo, inviò a Malta la pirofregata Principe Umberto allo scopo di sorvegliare e prevenire spedizioni garibaldine verso la penisola, ma ben presto le preoccupazioni si dimostrarono infondate.,6n Giornali conservatori insinuarono che le accoglienze trionfali tributate dagli inglesi a Garibaldi trovassero spiegazione nel disegno inglese di ottenere per mezzo del generale, che l'aveva conquistata, la sovranità della Sicilia, sempre ambita dall'Inghilterra ed ora più che mai utile nell'imminenza dell'apertura del canale di Suez. Ciò anche nella convinzione che i siciliani, come i maltesi all'inizio del secolo, non avrebbero disdegnato porsi sotto la protezione inglese.162) Altrettanto infondata l'ipotesi opposta, formulata in un volume ricco di presunti "segreti" diplomatici,,63) cioè che il governo italiano avesse inviato a Londra un agente segreto con il compito di convincere il gabinetto britannico a cedere Malta all'Italia, come espressione concreta di quelle simpatie dimostrate ricevendo trionfalmente Garibaldi; l'irritazione per questa avance avrebbe contribuito non poco ad indurre il governo inglese ad abbreviare la visita del generale.
Si deve quindi concludere che l'importanza ed il significato di una rievocazione degli avvenimenti legati al soggiorno maltese di Garibaldi sta soprattutto nel farci rivivere ancora una volta il conflitto ideologico in cui si compì il Risorgimento italiano. In particolare ci ricorda la centralità del contrasto tra Chiesa e Stato e della Questione Romana e ci rammenta che tali due problemi divisero gli animi non solo degli italiani, ma di tutti i popoli che seguirono le vicende della nostra penisola. Rievocare occasioni in cui la figura di Garibaldi non fu oggetto di unanimi entusiasmi, come si è portati a credere sempre fosse, ci aiuta a comprendere la serietà e la coerenza con cui vissero il Risorgimento italiano anche coloro che furono i "vinti" di quel processo storico.
Per chi italiano è abituato al proprio paese costellato di lapidi che ricordano in innumerevoli piccole e grandi località il passaggio anche fugace di Giuseppe Garibaldi, non può non apparire significativo che nessun segno fu mai posto a ricordare il breve soggiorno del generale a Malta: un ulteriore indizio che la piccola nazione cattolica non amava il rivoluzionario
KG) Bllìot a Russell, 26 marzo 1864. Public Record Office, London, Foreign Office, General Correspondence, Italy (FO 45) /57, n. 70.
Ifil> Cfr. MICHRL, Ancora di Garibaldi a Malta oit., pp. 56-57. 162) Cfr. ad esempio l'articolo che // Portafoglio Maltese del 30 aprile 1864 riprendeva dalla Gazzetta Ufficiale di Venezia.
1*3) E. DIAMILLA-MULLER, Politica segreta italiana (1865-1870), li ed., Torino-Roma, 1891, p. 171.