Rassegna storica del Risorgimento

anno <1985>   pagina <370>
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Libri e periodici
Antonio Chiades tratta del primo esperimento giornalistico trevigiano, il Monitor di Treviso, un settimanale che, con alterne fortune, uscì dal 1807 al 1817; di carattere vario, ebbe diffusione in quello che allora si chiamava il Dipartimento del Tagliamento (pp. 1-12). Antonio Perissinotto fa la storia del sorgere e del diffonderai dell'organizzazione della Croce Rossa a Treviso dalle origini al 1918 (pp. 13-25). Giorgio Ridolfi rievoca la figura del generale Tomaso Salsa che partecipò alle campagne coloniali della fine dell'800, alle operazioni contro i Boxers in Cina e alla guerra di Libia del 1911 (pp. 27-39). Ad Angelo e a Francesco Scipione Fapanni e alla loro attività di eruditi dedica alcune pagine (61-77) Agostino Contò, Fornendo indicazioni e spunti per futuri approfondimenti circa la loro collocazione nel quadro della cultura veneta dell'800. Notizie di un certo interesse ci dà Bruno De Dona sugli internati civili italiani in Austria durante la prima guerra mondiale (pp. 91-105). Utile il contributo di Luigi Arvali alla conoscenza delle strutture del forte di Marghera, uno dei centri della resistenza veneta nel 1848 (pp. 107-117). Al patriota Achille Moretti, che fu animatore dei Comitati veneti, dedica alcune pagine (119-128) Guido Sinopoli. La pubblicazione si conclude con un breve profilo di Giovanni Antonio Gasparinetti. ufficiale dell'esercito napoleonico, patriota ed amico del Foscolo, nonché letterato, seppur di non grande fama (pp. 161-170).
La pubblicazione non è a stampa, ma in fotocopia e quindi non staremo a segnalare alcune disarmonie che il lettore noterà da solo. Diciamo invece che, pur nella modestia della presentazione, si tratta di un lavoro meritorio e degno di attenzione.
GIOVANNI P ILLUMINI
CARLO M. TRAVAGLTNI, Analisi di un'agitazione contadina nella campagna romana all'epoca della Restaurazione; Roma, Università degli studi, Facoltà di Economia e Commercio, Istituto di storia economica, 1984, in 8, pp. 137. S.p.
Nei primi mesi del 1831 lo Stato Pontificio, nelle mai dome province emiliane e romagnole e nella stessa capitale, vive momenti e giorni turbinosi, che svelano la precarietà del sistema politico-amministrativo e la fragilità dell'alternativa proposta. E ciò, nonostante la Restaurazione è stato Massimo Petrocchi a sostenerlo avesse portato in sé per lo sviluppo di tante esigenze, una profonda forza dialettica.1) La Restaurazione, però, aveva trovato lo Stato del Papa in condizioni finanziarie preoccupanti ,2> che gli anni successivi non avevano davvero migliorato.
In questa situazione non tranquilla e non serena si verifica siamo nel maggio del 1832 nelle campagne attorno a Roma, nella zona Aurelia, nel distretto di Civitavecchia e nell'area di Frascati, una agitazione contadina, che Travaglini studia con considerazioni, nella massima parte dei casi, equilibrate e motivate.
Nella visuale storica senza aggettivazioni, nella visuale, cioè, lontana dalle analisi economiche e sociali, è fondato vedere in quegli avvenimenti un segno della fase di transi­zione tra Ancien Regime ed età liberale ed ugualmente fondato è l'obiettivo di smentire tesi annose e consolidate sul livello tecnico del settore e sul suo letargo plurisecolare. Travaglini, inoltre, se da un canto mette in evidenza il dramma della condizione umana dei bifolchi, al di sotto dei limili di sussistenza, dall'altro rilegge attentamente le misure governative, volte a mediare tra le parti sociali, senza inasprimenti e dannose scelte di campo, e rammenta il pressante invito di Gregorio XVI ad un miglioramento dei salari dei lavoratori agricoli.
Abbiamo giudicato nella màssima parte equilibrate e motivate le spiegazioni di
i) M. PETROCCHI. La restaurazione romana (]8154823. Firenze, 1943, p. 144. 2)> tvi, pp. 5-7,