Rassegna storica del Risorgimento

anno <1985>   pagina <372>
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Libri e periodici
dell'eroe. Certo romanticismo eroico, trova nella concretezza del giovinetto, dei suoi fratelli, dei suoi compagni, di suo padre, dei vicini di casa, degli ufficiali ungheresi o degli impiegati dell'I.R. Governo che sfilano dinnanzi a noi, nella vivezza della narrazione cronachistica, un fondamento di umanità, così ben definito nella persona concretamente viva del protagonista, che dà corpo a quel Romanticismo. È in questa prospettiva dei singoli artefici del Risorgimento, come di qualunque evento storico configurato dalla storiografia ufficiale in epopea guerresca o rivoluzionaria, che prende luce l'epopea stessa, e si rende persuasiva, educatrice di valori umani esemplari e quindi ripetibili. In questo senso la storia si fa magistra vitae perché costruita sulla vita dei singoli vocati.
Nel breve scritto sfila una gallerìa di persone, non di personaggi; per molti c'è il nome, per altri la citazione è relativa alla funzione.
Il padre di Ugo Giovanni, un uomo che appare a fianco del figlio, quando questo ultimo lo fa uscire dall'anonimato, dicendo di averlo scoperto quando lo sentì in un giorno di quel lontano '47 pieno di entusiasmo parlare di rivoluzione, d'indipendenza, di libertà; quel padre che ritroviamo sempre impegnato, lui. impiegato delTI.R. Governo, ad intervenire alle sedute segrete nel negozio del Pasetti; che corre dal Commissario di Polizia per salvare il figlio dalla fucilazione minacciata dal generale Gerardi; e poi dal colonnello Lodovico Angelmaier, marito della nipote Teresa nob. Da Ponte; e poi dal colonnello dei Dragoni Re di Baviera ; il padre che riceve insulti, umiliazioni dal soldato di guardia, e che si sentirà gridare addosso: Oggi fucileremo vostro figlio !; un padre che. in uniforme di capitano dell'I.R. Governo riesce a salvare i figli e la famiglia, ordinando ad un soldato austriaco, muratore, di chiudere una breccia troppo vistosa e sospetta, aperta nella parete della casa dei Baroncellì, per piazzare un piccolo cannone, addirittura contro il palazzo abitato dal Radetzky! E così altri personaggi di questo Risorgimento veronese fatto di persone colte nel vivo della loro esistenza, vocate all'ideale: il buon Vetturi e il povero Pasetti, quest'ultimo incaricato del Governo provvisorio di Venezia , che faceva la spola in onta a tutti i rigori dell'assedio e del giudizio statario , e che finirà non si sa come, anche se nipote di un canonico più tedesco di Francesco Giuseppe, e più papista del Papa , amico del conte Ridolfi ch'era fama avesse grande ascendente su Radetzky ; e il sedicente Santino Piemontese ch'era indubbiamente un incaricato del Piemonte nelle cui mani Ugo Giovanni e suo fratello divengono due piccoli agenti, docili ed animati a quanto esso comandava o consi­gliava ; ed il lombardo di cui non si ricorda il nome, anonimato che sa tanto di mazziniano, pseudonimo che copriva un giovane con incarichi politici, ed anche con contrabbandi vari dalla Svizzera e dalla Lombardia che arriva dal Vetturi. dopo che la sua barca sul lago di Garda, ha avuto l'albero e il timone fracassati da due palle di cannone; e quel Lander, ufficiale ungherese capitano che, non ospitato in casa BaroncelJi. come invece era imposto dal Comando austriaco; dopo aver avuto un alterco furibondo coi due fratelli Baroncellì, a causa delle loro idee e delle loro opinioni chiara­mente patriottiche, lascia la casa minaccioso, per riapparire dopo qualche tempo con una valigetta in spalla, e in tenuta da viaggio, per chiedere alla madre di Ugo Giovanni: Dove sono i suoi bravi figliuoli? Ch'io li vegga, li baci, li abbracci! . Quello stesso ufficiale che, gettando le braccia al collo dei due ragazzi dice: Bravi, amate la vostra patria, combattete sempre coraggiosamente per essa. Anch'io, vedete... corro in Ungheria a pugnar per la libertà del mio paese,.. Ho voluto abbracciarvi perché siamo fratelli ; quell'ufficiale che alla domanda: E perché... quella scena d'inferno? risponde: Vi amavo già... ma dovevo frenare la vostra audacia, la vostra imprudenza... Quale van­taggio alla vostra patria, qua! dolore ai vostri genitori, se vi avessero fucilati, come accade tuttodì? (l'eloquio è da Cuore, ma lo spirito è autentico).
E poi la figura del buon commissario di Polizia d'un nome italiano, Bonifacio che preferì dimettersi piuttosto che compiere l'odioso Incarico di perquisire le case: col risultato significativo, che per 11 suo stato di indigenza fu aiutato da tutta la popolazione, e tornerà anni dopo a Treviso ad essere riammesso nel suo ruolo, amato e rispettato da tutti!
E accanto a queste figure, quelle del controcanto: Il famigerato Menini giorna-