Rassegna storica del Risorgimento

anno <1985>   pagina <373>
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Libri e periodici 373
lista pagato dal Governo; e il Gerardi che per salire al generalato doveva anche aver alterato il proprio cognome in Gherardt: un brutto scimmiotto, piccolo, secco... che prende nota del numero di casa del Baroncelli, inviando poi un poliziotto.
Ma la rassegna dei luoghi è puntuale, e fa, anche di questo, un concreto storico, un ubicare la storia nel suo contingente, quale la casa dei Baroncelli, che avrebbe dovuto mutarsi in fortezza, o le case del conte tale o tal'altro, o i palazzi di piazza che fanno da scenario al '47-'48 veronese, fuori dalla leggenda, per tenerlo ben serrato nel suo concreto storico.
Piazza Brà, le Stimmate, palazzo Montanari, fanno da sfondo alla fucilazione dei bel giovane lombardo, ingegnere, alto, con lunga barba castana... avvolto in un ricco mantello. Via nuova, vicino al Ghetto; il caffè al Ponte delle Navi; la casa di S. Polo vicino al Co. Verità, rimpetto alla Farmacia Pasoli di proprietà Co. Bottagisio, che si pensava da parte dei giovani Baroncelli di ridurre a fortezza 1 Persone e non perso­naggi; case, vie, e non scenografie: il tutto dà sostegno a tante riflessioni!
Quell'ufficiale ungherese che abbraccia i Baroncelli e li chiama fratelli è più di un'epopea: siamo di fronte ad un Risorgimento che sorgeva sull'apporto diuturno dei singoli vocali: un padre, un fratello, un amico esule, una spiai
Realtà individuali di una storia che è forse la più vera, forse l'unica: quella degli umili portatori di valori personali, sui quali si viene foggiando esemplarmente per tutti la Storia.
GIUSEPPE MORI
CHARLES LACAITA, Un italo-inglese: Sir James Lacaita senatore del Regno d'Italia (1813-1895). Prima traduzione dall'inglese a cura di Anna Maria Andriani. Prefazione di Giuseppe Galasso; Manduria, Lacaita editore, 1983, in 8, pp. xxvin-406. S.p.
Questo volume è la traduzione della biografia compilata da Carlo Lacaita, figlio di Giacomo, sulla base del diario discontinuo , tenuto dal padre, e della sua superstite corrispondenza privata. Il testo inglese, An Italian Englishman Sir James Lacaita K.CM.G. 1813-1895, Senator of the Kingdom of Itaty, con un'introduzione a cura di Lord Rennell G.C.B., apparve a Londra, Grant Richards, nel 1933.
Nato a Manduria, l'antico centro messapico sulle Murge tarantine, Giacomo Lacaita apparteneva ad una famiglia di origine albanese, che appare registrata dal 1572 nei documenti locali. I Lacaita godevano di una modesta agiatezza, se paragonata ai redditi certo non elevati della società meridionale del tempo. La sua prima istruzione dovette superare le solite, gravi difficoltà proprie ai giovinetti abitanti nelle piccole città di allora. Nel 1832 fu mandato a Napoli, a laurearsi in legge e ad abilitarsi all'esercizio dell'avvocatura. Qui si ebbe una svolta nella sua vita: circostanze fortuite lo fecero entrare nel mondo degli inglesi che soggiornavano a Napoli pei più vari motivi, da quelli turistici a quelli profes­sionali, di salute o di studio. Era una pratica medica ricorrente in Inghilterra, e non soltanto in Inghilterra, di prescrivere a certi malati soggiorni più o meno lunghi in Italia, e specialmente a Napoli, come pure per le classi colte era d'obbligo compiere viaggi periodici nella nostra Penisola a completamento delle proprie esperienze intellettuali. Era un turismo di élite, che rendeva cittadini di Firenze, di Roma, di Napoli, o di altre impor­tanti città nostre, numerosi membri delle classi dominanti d'Europa, e dell'Inghilterra in particolare, con reciproche influenze su di ogni piano politico, economico, letterario, arti­stico ecc., coi corrispondenti celi Italiani. Giacomo Lacaita, fortuitamente entrato nel mondo degli inglesi napolctanizzati, ne apprese la lingua e se ne fece strumento per acquistare le loro simpatie ed amicizie e per rendersene indispensabile mediatore con l'ambiente locale. Nello stesso tempo, tramite gli studi legali, la laurea e l'esercizio dell'avvocatura, penetrava