Rassegna storica del Risorgimento
anno
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1985
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pagina
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379
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Libri e periodici
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Sono queste ultime, dunque, col liceo Palmieri e con i collegi gesuitici, le matrici inesauribili, fino ad una ventina di anni or sono, d'una classe dirigente tuttora vitalissima e socialmente quanto mai circoscritta e squadrata, nei confronti della quale l'A., nella sua assidua ricerca d'una qualche alternatività costruttiva, delìnea e sottolinea l'originalità di certe iniziative, come L'Educatore Magliese di Pietro Pellizzari, ma senza che questo geniale foglio di dialettologia modernamente ed antropologicamente studiata riesca davvero a sovvertire, e neppure ad incidere considerevolmente, un equilibrio secolare di potere, prima ancora che di cultura, nei cui confronti l'unificazione nazionale, con i suoi professori laureati a Padova ed a Bologna (se ne potrebbe comunque tentare un censimento, e se ne dovrebbe seguire l'impegno, al pari mutatis mutandis dei vescovi di Pio X) non era stata altro che un episodio sostanzialmente trascurabile.
RAFFAELE COLAPIETRA
LUIGI TOMASSINI, Associazionismo operaio a Firenze fra '800 e '900. La società di mutuo soccorso di Rifredi (1883-1922) (Unione Regionale delle Province Toscane. Biblioteca di storia toscana moderna e contemporanea. Studi e documenti, 29); Firenze, Olschki, 1984, in 8, pp. 412. S.p.
Molto opportunamente l'autore, nella introduzione, riconosce che e l'associazionismo operaio e popolare in età contemporanea è un tema che di recente ha conosciuto un notevole risveglio di interessi anche in Italia . Sono stati pubblicati, infatti, numerosi volumi e saggi, che hanno studiato il settore con sicurezza metodologica e documentazioni inedite.
Dai lavori della Montale e di Costa sulla Liguria, dalle opere di Cherubini, di Scirocco, di Varni e di Papa, dall'articolo di Raffaelli sul Trentino, ai contributi di Tore sulla Sardegna, di Tramontin sul napoletano, della Allio sul Piemonte, della Casol sul bellunese, soltanto per citarne alcuni, le esperienze delle diverse aree regionali sono apparse definite nelle linee di insieme, nei connotati maggiori. La Manteco, poi, con l'opera Mutualismo e sistema politico. Il caso italiano (1862-1904), Milano, 1981, ha provato la consistenza del fenomeno solidaristico all'interno di un quadro nazionale, non semplice soprattutto per le sue articolazioni.
Per quanto riguarda la Toscana, la Capitini Maccabruni, sin dal 1965, aveva fermato l'attenzione sul movimento mutualistico, cooperativistico e sindacale, negli anni in cui le forze popolari passano dal mazzinianesimo e dall'internazionalismo a nuove forme di associazione. *)
Vero è anche l'osservazione meriterebbe un approfondimento ricco di interesse che il mutuo soccorso si presenta con tre diverse tipologie, non necessariamente contrapposte. Alla definizione liberale, fondata sullo schema volontario e assicurativo, si affiancano quella cattolica, caritativa, e quella socialista, di un'assistenza garantita e fondata dallo Stato e sullo Stato, Proprio questo principio, sul quale si è tanto insistito e si continua oggi ad insistere, riporta alla mente un episodio citato da Giolitti, da usare quale prova di un programma politico, alla lunga dannoso e deleterio. L'uomo di Stato piemontese, m un discorso pronunziato alla Camera il 28 maggio 1909, quale presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, segnalava il caso degli ospedali di Roma, rimasti privi di legati, dal momento in cui lo Stato aveva assunto su di sé l'onere del pareggio dei bilanci.2)
11 volume di Tomassini, però, esamina, nel territorio fiorentino, un esempio specifico e definito della componente economica del movimento operaio. Viene, inoltre, ampiamente dimostrato, come si osservava sopra, che le diverse tipologie non operano e non
i) N. CAPITINI MACCABRUNI, La Camera del Lavoro nella vita politica e amministrativa fiorentina (dalle origini al 1900), Firenze, 1965.
2) Discorsi parlamentari di GIOVANNI GIOLITO, pubblicati per deliberazione della CAMERA DEI DEPUTATI, voi. Ili, Roma, 1954, p. 1279.