Rassegna storica del Risorgimento

anno <1985>   pagina <380>
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Libri e periodici
vivono in necessaria contrapposizione. Dalla fase assicuralivo-previdenziale si può senza particolari traumi passare a quella di più viva solidarietà operaia. Tomassini prova la natura formalmente apolitica della Società di mutuo soccorso di Rifredi e le scelte adottate appaiono politicamente soltanto in via indiretta.
Attenta è l'indagine compiuta sull'attività di tre dirigenti, Enrico Molteni, Udo rodarli e Carlo Scarpini, gli uomini, per cosi dire, simbolo delle diverse fasi della vita uel sodalizio.
Il lavoro di Tomassini, senza difficoltà, può essere valutato un soddisfacente contri­buto allo studio di una struttura mutualistica all'interno dell'organizzazione del movimento operaio. La ricerca, circoscritta all'ambito cittadino fiorentino, possiede un lodevole senso della proporzione , quel senso della proporzione , considerato da Luigi Dal Pane il rimedio più salutare in indagini di carattere locale contro le glorificazioni apologetiche e agiografiche del natio loco.3)
VINCENZO G. PACIFICI
FRANCESCO PERFETTI, 11 movimento nazionalista in Italia (1903-1914); Roma, Bonacci, 1984, in 8, pp. 320. L. 28.000.
Sul nazionalismo italiano gli studi più rilevanti erano finora quelli di Raffaele Molinelli e soprattutto di Franco Gaeta. L'opera di Francesco Perfetti (già autore di un volume su // nazionalismo italiano dalle origini alla fusione col fascismo del 1977 e di un altro volume di Studi sul nazionalismo italiano del 1984) s'inserisce nella bibliografìa sul nazionalismo con una sua fisionomia particolare. Essa si caratterizza infatti per la specificazione cronologica, in modo da abbracciare la storia del nazionalismo dalle origini fino alle soglie della trasformazione del movimento in partito, e per la ricostruzione puntuale dei suoi momenti organizzativi e delle sue espressioni propagandistiche, più che per ima esplicita presa in esame delle sue caratteristiche ideologiche (benché poi, natural­mente, queste ultime emergano implicitamente dalla ricostruzione).
Entro questi limiti la monografìa costituisce un apporto di prim'ordine per l'accu­ratezza della ricerca e per i risultati cui dà luogo; ed è anche costellata di osservazioni critiche assai pertinenti, che molto aiutano a comprendere quali sono stati i fondamenti del movimento e in quale contesto politico-sociale esso è sorto e si è sviluppato.
La prima attenzione è dedicata ai bagliori del nazionalismo nascente tra letteratura e politica e quindi alle riviste in cui esso si espresse, dal Marzocco al Leonardo e al Regno. Quando alla fine del 1906 quest'ultima rivista cessò le pubblicazioni, sembrò che del nazionalismo non si dovesse più discorrere. L'immagine che quel periodico aveva accre­ditato di sé era stata una immagine intrisa di retorica e di letteratura, di velleitarismo e di scarsa aderenza alla realtà. vero che // Regno aveva tentato di elaborare un programma ed una ideologia nazionalisti, aveva cercato di spostare il discorso dalla dimen­sione estetizzante e vitalistica delie altre riviste fiorentine dell'inizio del secolo ad una dimensione più propriamente politica, coinvolgendo gli intellettuali nel dibattito politico. Ma anche nella teorizzazione dell 'imperialismo e dell'espansionismo aveva dato l'impres­sione di muoversi nel campo dell'astrazione, attento più alle suggestioni che potevano provenire dalle esaltazioni dell'imperialismo britannico e dalla guerra russo-giapponese che non dalla concretezza del problemi italiani.
E infatti trascorsero tre anni prima che si assistesse ad un risveglio nazionalista, manifestatosi soprattutto attraverso la pubblicazione di giornali e riviste in tutta la penisola.
L. DAL PANE, 1 moderni indirizzi delle scienze storico-sociali e lo stato attuale degli studi romagnoli in questo campo, in La storia come storia del lavoro. Discorsi di concezione e di metodo, Bologna, 1968, pp. 52-53.
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