Rassegna storica del Risorgimento

anno <1985>   pagina <383>
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Libri e periodici 383
Taluni echi mazziniani, combinati con suggestioni di derivazione idealistica (gentiliana in particolare), a loro volta mescolati e impastati con vari frammenti tratti dal nazionalismo di inizio secolo e dal sindacalismo rivoluzionario: erano questi gli ingredienti dell'idea di nazione del fascismo che nel suo nucleo essenziale era imbevuta di elementi storici e spiritualeggianti . Opportuna poi la contestazione della pretesa fascista di aver adottato un nazionalismo di tipo spirituale (e perciò tendenzialmente liberaleggiante) contro quello di tipo naturalistico (e quindi necessariamente antidemocratico): proprio la concezione corradiniana, fatta propria dall'intero nazionalismo italiano e su cui abbiamo già richia­mato l'attenzione, di una collettività nazionale che trascende e assomma le generazioni , era pur sempre un apriori rispetto agli individui. Quindi, precisa Zunino, per quanto a sfondo spiritualistico, il nazionalismo del fascismo non era una brezza che alitasse verso le sponde delle scelte libere e consapevoli [...] La nazione e lo spirito della comunità, saldando lo Stato alla società, distruggevano ogni autonomia presente nella seconda. Così la nazione veniva a rappresentare un complesso di norme e di valori sovraimposto agli individui: un insieme che rendeva difficile, se non impossibile, coniugare la collettività con le autonomie soggettive, e cioè correlare la missione, il compito, la vocazione della comu­nità alla libertà dei singoli . Insomma, l'idea di nazione del fascismo, ricalcata su quella del nazionalismo, non poteva non portare assai lontano dal terreno della democrazia e della libertà.
PAOLO ALATRI
PAOLA CASANA TESTORE, La Casa Editrice Paravia. Due secoli di attività', Torino, Paravia, 1984, in 8, pp. 120. F.c.
Un volume fuori commercio si immagina spesso frutto di intenzioni reclamistiche
0 pubblicitarie, condizionato, quindi, da interessi speculativi e privo anche del minimo peso scientifico.
Tra i casi, grazie a Dio, non rari delle gradite eccezioni rientra l'opera sulla casa editrice Paravia, dovuta a Paola Casana Testore. La monografia è curata sotto il profilo informativo con ricchezza di riferimenti bibliografici, rari documenti archivistici, prodotto di attenti scavi. Sin dal primo capitolo (Le origini: le stamperie Zappata ed Avondo. 1623-1802), le intenzioni sono esplicite e la struttura del lavoro solidamente fondata. Il secondo (Nascita e sviluppo della ditta G. B. Paravia e C.) ha le pagine salienti nella ricostruzione della fase di crescita e sottolinea le specializzazioni caratterizzanti delle pubblicazioni edite, il campo pedagogico e quello più generale scolastico.
Nel periodo 1896-1942, oggetto del capitolo La ditta G. B. Paravia e C. sotto i successori di Innocenzo Vigliardi Paravia, la casa editrice raggiunge un indiscutibile prestigio, legato anche all'efficienza della tipografìa, una delle più attrezzate d'Italia.
1 libri ed il materiale didattico si diffondono e sono apprezzati al di là dei confini nazionali, consentendo l'incremento e il consolidamento dell'impresa editoriale.
Oggi (L'attività editoriale e commerciale della Paravia dal 1943 ai giorni nostri) sia consentita per una volta la sortita dalle colonne d'Ercole della cronologia risor­gimentale la Paravia non è attardata rispetto ai tempi, ma conserva tradizione viva e qualificante tra le sue collane più impegnative e più serie quella del Corpus Scrìptorum Latinorum Paraviamtm, ideata nel 1915 da Carlo Pascal ed ha inserito, dal 1975, quella del Corpus Scrìptorum Graacarum Paravlanum.
VINCENZO G. PACIFICI