Rassegna storica del Risorgimento
MOLISE STORIA SEC. XIX
anno
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1985
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pagina
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406
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Raffaele Colapietra
giando col fratello ministro Giuseppe, inquadra prontamente in uno sfondo di rimaneggiamento ambientale:
Non si costruiscono ponti sui torrenti, non si lastricano le strade nemmeno dentro gli abitati, insomma mancano tutti i commodi di prima necessità, soffrono i popoli e le Provincie in genere sono in un languore in cui non hanno mezzi per risorgere
non meno sintomaticamente congiunto, nel marzo 1802, con una proposta di restaurazione culturale accentrata intorno alla eccellenza morale dei Mannarini del Sacramento di Frosolone con riflessioni sulla formazione della classe dirigente che danno da pensare in vista dell'imminente futuro:
La provincia manca d'istruzione morale, manca di scuole, e di quelle specialmente che colla cultura dello spirito ispirino ne' giovani i fondamenti di una soda religione.
Senonché proprio Frosolone, perdendo un quarto della popolazione, sarebbe stata la principale vittima del terremoto del luglio 1805 il quale, togliendone un quinto ad Isernia ed abbattendosi con particolare violenza sulla zona del Matese e del Molise centrale W avrebbe accentuato la frattura tra la Beozia e l'Attica delle già tanto polemiche valutazioni settecentesche, respingendo nel velleitarismo riformistico il rinnovamento colturale di seminativi e vigneti che, non diversamente da Zurlo, anche Pasquale Fortini avrebbe voluto allargare ed impostare nel circondario d'Isernia.
Ma a far ciò bisognerebbe l'autorità del governo acciò la durezza del pensar plebeo fosse rimessa al dovere ed al loro vantaggio, che riconoscerebbe di sommo suo utile dopo qualche breve tempo.
Campobasso diventa insomma, ben al di là del modesto, ma pur significativo progetto della primavera 1804 per un teatro da ricavarsi dallo stallone demaniale su pianta e relazione di Berardino Musenga, l2> il capoluogo indiscutibile dell'imminente provincia,13) nata dal dismembramento del
ti) In quest'area una decina di località perdevano più del 10 della rispettiva popolazione, su una percentuale complessiva del 5,8 per l'intero Molise. Recentemente è stato pubblicato Delle cause de' terremoti e loro effetti - Danni di quelli sofferti dalla città d'Isernia fino a quello de' 26 luglio 1805 di PASQUALE FORTINI, a cura di TÌTINA SARDELLI, Isernia, Marinelli, 1984 che, già parzialmente utilizzato in F. VALENTE, Isernia origine e crescita di una città, Campobasso, 1982, p. 222, integra e completa la bibliografia tradizionale ed immediatamente successiva all'evento, del Poli, di Gabriele Pepe e del Capozzi, che qui per brevità non si riporta (ma si veda anche PERRELLA, Effemeridi cit., II, P- 51).
I2> U. D'ANDREA, Strade, piazze e chiese nella Campobasso degli anni 1506-1806, Casamari, 1975, pp. 162-163.
13) E non è trascurabile la circostanza (MATTEI, op, cit., II, p. 490) che la sottointendenza d'Isernia andasse ad allocarsi nell'ex convento di S. Pietro Celestino, acquistato