Rassegna storica del Risorgimento

GRANADA (NICARAGUA) COMUNIT? SARDA 1851
anno <1985>   pagina <422>
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Phillip Kenneth Come
ai fo [ieri; non è intollerabile e ciò dovuto alla stretta neutralità che osservano; e non mancano voci per metter male giacché tanto i governati che i governanti colle loro leggi non traspirano che il localismo e mosso da queste ostili intenzioni; non che dal pericolo di un saccheggio in Questa dove sono molti interessi Sardi, ho creduto bene dare una breve circolare di cui ne acchiudo una copia all'E.V. *2)
Ancora piegata fra i fogli del rapporto sopracitato si trova la circolare del Console Marcenaro, B> che dichiara chiaramente la posizione neutrale presa dalla comunità sarda di fronte alle difficili vicissitudini politiche di quel momento: come evidente dalla data che porta, essa fu scritta solo pochi giorni dopo il colpo di Stato leonese. U testo, in spagnolo, suona come segue: 14>
EN EL CIUDAD DE GRANADA
EN EL ESTADO DE NICARAGUA
EN CENTRO-AMERICA
come quell'autentico malinteso che fece Vecchi scrivendo il suo famosissimo resoconto del viaggio orientale dell'Eroe, quando intese cinese dalla parola quechua chino , parola che si riserva per i meticci di sangue indigeno-negro e che non ha nessuna relazione con il suo omofono spagnolo {vedi AUGUSTO VITTORIO VECCHI, La vita e le gesta dì Giuseppe Garibaldi, Bologna, Zanichelli, 1882, pp. 94-95). La mia relazione Garibaldi in Perù: note di natura commerciale, letta al Congresso internazionale sulla Presenza di Garibaldi in America Latina, Roma, Istituto Italo-Latinoamericano, 1983, chiarisce con rigore filologico questo infelicissimo qui prò quo linguistico che ha compromesso non solo la reputazione ed il buon nome di un uomo che, in quell'epoca, faceva il suo lavoro come capitano marittimo tranquillamente e con cuore e coscienza perfettamente in pace, ma anche la giusta interpretazione di tutto quel periodo della sua vita.
1?) Marcenaro aggiunse a queste parole le seguenti osservazioni: Rispettò della Bandiera. Come già ne fui molto all'E.V. sarebbe di molto rispètto per la bandiera di S.M. se navigando in ambi mari qualche Regio Barco si lasciasse vedere sia in S. Juan .nel­l'Oceano o Realejo nel Pacifico; per quale vantaggio i Francesi e gl'Inglesi hanno più rispetto .
A questa lettera il Ministero degli Affari Esteri da Torino rispose il 1 aprile 1852: Ho molto apprezzato le notizie che Ella mi ha communicato, e le idee indicate per promuovere ed assicurare il traffico Sardo. Il R. Governo ha ora rivolto seriamente la propria attenzione a tale scopo, ed entra in negozioni con tutti gli Stati d'America per stipulare trattati su basi di libertà (A.S.T., Sez. 1*. Consolati nazionali in generale. Copialettere cit., p. 200).
B> La circolare porta la firma, non di Giacomo, ma di Santiago Marcenaso, Console. Nelle Americhe i portatori del nome italiano Giacomo vengono spesso chiamati Santiago. Vedi, per esempio, la Nomina del Signor Santiago ossia Giacomo Romeo a Vice Console Sardo in Arequipa , Perù, il 9 maggio 1842; anche il Verbale per multa ingiustamente imposta dall'Intendente di Polizia di Lima a Rossi Giacomo suddito sardo , il 26 marzo 1842, dove, nelle trascrizioni in lingua spagnola, Rossi viene chiamato sempre Santiago (A.S.T., Sez. 1*. Consolati nazionali. Lima. 1 Mazzo). Il cognome dato in calce alla circolare Marcenaso 6 un evidente errore di stampa.
Si trova un'altra copia della circolare, come vedremo più avanti, fra le carte del Console Dardano aH'A.S,T.
M) Ritengo utile in questa sede mantenere l'ortografia particolare dello spagnolo del testo e non modernizzarla.