Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; TRIBUNALE DI GUERRA DI GAETA 1863-1865
anno <1985>   pagina <434>
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Paolo Alvazzi del Frate
brigantaggio con la celerità e severità del suo giudizio.20) Quindi spar­gere un salutare terrore nell'animo della trista gente ausiliatrice dei malvagi perpetratori di eccessi nefandi' e scemare e legalizzare l'effusione di sangue ?! furono gli obiettivi principali che il governo Farini-Minghetti mirava a raggiungere attraverso la legislazione speciale.
2. Il brigantaggio che imperversava in tutte le province meridionali sin dal 1861, duramente colpito dalla repressione militare, cominciò con il passar del tempo a modificare aspetti e caratteristiche. L'insurrezione legit­timista, alimentata dal notevole sostegno della Corte borbonica in esilio a Roma,22) che giunse addirittura ad inviare in Calabria nel settembre 1861 il generale spagnolo José Borges come comandante dell'esercito reaziona­rio,23) si andò progressivamente affievolendo. L'indebolirsi del carattere poli­tico del brigantaggio si manifestò con evidenza dal 1862, mentre l'aspetto sociale emerse sempre più nettamente spoglio ormai delle giustificazioni e, magari, degli abbellimenti legittimistici e sanfedistici.24) Ma con ciò non si deve ritenere che l'aperto sostegno al brigantaggio dei circoli bor­bonici di Roma termini con la sconfitta militare e la cattura e la fucilazione del generale Borges. Anzi si hanno testimonianze precise sull'attività in Roma a favore delle bande superstiti ben oltre il 1863, mentre la Francia
può venire sottratto al magistrato ordinario per essere sottoposto a Commissioni composte di giudici non tecnici, non inamovibili, non costituiti anteriormente al verificarsi dei fatti criminosi, non tenute a tutte le tutelatrici forme del rito ordinario . Cfr. F. S. MERLINO, Politica e magistratura, Milano, 1974, pp. 266-275.
2) F. MOLFESE, op. cit., p. 288.
""SU Come ebbe a dire il Ministro dell'Interno Peruzzi in Parlamento presentando, nella tornata del'8 dicembre 1863, il d.dJ. di proroga della legge Pica. Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, Documenti, Vili Leg., II Sess., n. 112-B.
22) Sull'attività di Francesco II a favore del brigantaggio nel Mezzogiorno cfr. E. CARDINALI, / briganti e la Corte pontificia, Livorno, 1862, passim; R. DE CESARE, Roma e lo Stato del Papa, Roma, 1907, pp. 474-495; P. ULLOA, Un re in esilio. La corte di Fran­cesco II a Roma dal 1861 al 1870, Bari, 1928, pp. 37-49 e A. LÉVY, La cour de Rome cit., pp. XLV-CLXXXV.
23) José Borges, comandante nell'esercito spagnolo carlista, inviato nel Mezzogiorno dalla corte borbonica per organizzarne la reazione, sbarcò in Calabria il 14 settembre 1861. Incontratosi con il mìtico capo brigante Crocco, organizzò la più forte banda del brigan­taggio post-unitario che giunse a contare diverse migliaia di uomini. Borges, entrato in disaccordo con Crocco, tentò di rientrare nello Stato pontificio, ma fu catturato e fucilato presso Tagliacozzo 1*8 dicembre 1861. Sulla figura dì Borges v. le bellissime pagine di B. CROCE, // romanticismo legittimistico e la caduta del Regno di Napoli, in Uomini e cose della vecchia Italia, Bari, 1927, pp. 329-339; A. ALBONICO, La mobilitazione legittimista contro il Regno d'Italia: la Spagna e il brigantaggio post-unitario, Milano, 1979, pp. 55-94 e F. MOLFESE, Storia del brigantaggio cit., pp. 100-107.
2* F, MOLFESE, op. eli., p. 105.
25) Nell'Archivio Centrale dello Stato, ad esempio, sono conservate precise relazioni di un - inviato del Ministero dell'Interno sull'attività di sostegno al brigantaggio degli ambienti filo-borbonici di Roma nel 1866. La documentazione, di notevole interesse, è costituita da telegrammi in codice e comprende anche un elenco delle più note famiglie romane coinvolte nelle trame legittimiste. ACS, Ministero degli Interni, Atti diversi, Gabi-