Rassegna storica del Risorgimento
BRIGANTAGGIO; TRIBUNALE DI GUERRA DI GAETA 1863-1865
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1985
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440 Paolo Alvazzi del Frate
tari.44) L'istruttoria veniva quindi affidata all'Ufficiale Istruttore che, nelle indagini, si serviva largamente delle strutture giudiziarie ordinarie. L'atto di accusa, infine, veniva formulato dall'Avvocato Fiscale, Pubblico Ministero militare.
Riteniamo utile, per esemplificare la procedura generalmente adottata dai Tribunali di guerra, ricostruire interamente una vicenda giudiziaria nelle sue varie fasi.
Il 28 marzo 1864 il Sotto Prefetto del Circondario di Gaeta inviò all'Avvocato Fiscale militare di Gaeta una nota relativa all'arresto di un certo Salvatore Pepe di Castellamare di anni 24. L'imputato, presentatosi spontaneamente il 14 marzo al Delegato di Pubblica Sicurezza di Sessa dichiarò che:
nella sera del 6 recandosi in ... reduce dal mulino ove egli era garzone venne ... raggiunto da 15 briganti capitanati dal noto Tomasino, dai quali veniva costretto ad associarsi a quella banda conducendolo seco loro nel bosco di Vallemarina. Che nel giorno 8 poi il grosso della banda composto di circa 50 individui menavalo nel bosco di Torchio ove i briganti nel giorno 10 sostenevano con le Regie truppe un conflitto di quattro ore circa, e che in siffatto incontro riuscivagli a sottrarsi con la fuga e presentavasi il 14 al ripetuto Delegato per riferire quanto nell'accluso verbale viene dichiarato. 45>
Per il Sotto Prefetto stante... le incoerenze delle cose deposte con le preesistenti ove si ponga mente alle varie circostanze in quanto alla di lui associazione alla banda, alla indicazione dei luoghi, del tempo e dell'avvenuto conflitto, non che del -di lui ritorno in Sessa, è da dedursi che il Pepe sia un brigante o almeno una spia della banda Tomasino.46)
Unitamente alla nota riportata l'Avvocato Fiscale di Gaeta ricevette
44) Sulla definizione dei reati di competenza dei Tribunali militari di guerra ci sembra interessante riportare l'interpretazione che il colonnello Charvet, Comandante delle truppe alla frontiera pontificia, diede con una lettera indirizzata al colonnello Comandante le truppe in Cassino il 18 gennaio 1865, intorno ad un caso controverso:
I termini di questa Legge eccezionale sono chiari. I più orribili misfatti perpetrati da due soli individui armati che non facciano parte d'altra comitiva non costituiscono reati di brigantaggio, ma soltanto reati comuni. Per contro qualunque crimine o delitto contro le persone o le proprietà diventa reato di brigantaggio se commesso da comitiva armata composta anche solo di tre.
Evidentemente colla legge sul brigantaggio il Governo ebbe principalmente di mira il ristabilimento della pubblica quiete nei paesi infestati da quel flagello. Considerò che il terrore panico immesso nelle popolazioni dal brigantaggio non derivava tanto dai misfatti per se stessi, quanto dalla presenza di bande armate... perciò il legislatore diresse le sue straordinarie sanzioni contro il misfatto in potenza purché collettivo, stimando sufficienti le sanzioni ordinarie contro i misfatti Individuali sebbene già tradotti in atto. ACS, Tribunali militari cit., b. 174.
AS) ACS, M, b. 157, fascicolo 1783, Lettera della Sotto Prefettura di Gaeta, Protocollo 573.
*> Ibidem.