Rassegna storica del Risorgimento

BRIGANTAGGIO; TRIBUNALE DI GUERRA DI GAETA 1863-1865
anno <1985>   pagina <444>
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444 Paolo Alvazzi del Frate
dal mulino e che si era dato al brigantaggio. Ritornò qui in Sessa dopo sette o otto giorni e appresi che aveva manifestato che era stato con minacce di vita preso dai briganti e condotto con loro. Io però son d'avviso che volontariamente si menò al brigantaggio unendosi alla banda anzidetta, perché il mio compare Simone Perretta mi confidò nel mattino appresso alla scomparsa del Pepe, che la sera prima aveva viste più persone all'ingresso di Tuoro e ... che gli eran sembrate briganti e che a breve distanza aveva pure intraveduto il Pepe, il quale abbassò il capo nel vedere esso Perretta.51) : R
Sessa, 24 aprile 1864
Interrogatorio di Gaetano Tagliaferri, di anni 40, mugnaio.
Int. R... il Pepe veniva spesso in detto villaggio ed aveva acquistata conoscenza con tutti quei naturali e particolarmente con Francesco Tommasino del fu Bernardo, U quale esercitava pure un mulino posto alle vicinanze dì quello del Torelli. Non so poi se dopo essersi dato il detto Tommasino al brigantaggio, il Pepe avesse seguitato ad avere con costui segrete relazioni, come pure non conosco se avesse avuto rapporti cogli altri briganti di Tuoro. In un giorno nei princìpi di marzo ultimo,... si disse pubblicamente che il Pepe si era unito alla banda del Tommasino e che nel giorno prima si era visto ubbriaco nell'abitato di Tuoro. Dopo sette o otto giorni ricomparve il Pepe e si diceva di aver manifestato che fu preso a forza dalla banda, dalla quale furtivamente era fuggito. Io però unendomi al giudizio del pubblico ritengo fermamente che volontariamente si associò alla banda di malfattori anche perché poco prima della sua scomparsa si era visto in Sessa...
Il Pepe si appalesava per un giovane dabbene e percepiva dal suo padrone un pingue mensile di ducati quindici oltre i lucri e perciò non aveva bisogno di darsi al brigantaggio. Io suppongo che ubbriaco senza calcolare le conseguenze si diede alla banda. 52)
Anche Simone Perretta, bracciante di Tuoro di 32 anni, confermò l'ami­cizia di Salvatore Pepe con il famoso capo-brigante Tommasino e fornì ima analoga versione dei fatti relativi alla scomparsa dell'imputato. Di­chiarò inoltre:
alla sera del medesimo giorno (della scomparsa del Pepe) verso un'ora di notte dalla casa del mio amico Bernardino Tagliaferri, mi ritirava in mia casa... mi intesi chiamar con un pis pis (sic). Era il brigante Francesco Tommasino con altri tre o quattro che non conobbi... mi scambiai con lo stesso poche parole indifferenti e mi ritirai. Poco lungi stava fermato un altro individuo armato di fucile, col cappello bianco come soleva portarlo Salvatore Pepe e mi sembrò proprio lui, il quale al vedermi abbassò la testa. Mi ritirai per fatti miei. Nel mattino appresso si vociferò la scomparsa del Pepe dal mulino; ed io ritenni di non essermi ingannato sulla sua identità quando lo vidi col Tommasino nella sera innanzi e credetti di essersi unito alla banda di costui...
Intesi dire che dopo sette o otto giorni era tornato spacciando di essere stato preso per forza dal Tommasino ma io invece, stante quanto ho dichiarato, ritengo che trovandosi ubbriaco, si associò volontariamente alla banda medesima. 53)
51) ACS, ìbidem.
52) ACS, Ibidem.
53) Mt 26 aprile 1864.