Rassegna storica del Risorgimento

CIPRIANI AMILCARE
anno <1985>   pagina <465>
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Un documento su Amilcare Cipriani 465
di pronto impiego che chiarisse la collocazione del Capriani nell'ambito dello schieramento della sinistra rivoluzionaria, incasellandolo con precisione all'interno di un partito, bisogna riconoscere che il risultato non è dei migliori. Infatti, sebbene il Cipriani sia schedato come anarchico, il compilatore si trova in chiara difficoltà di fronte alla sua polivalenza politica.
Il Cipriani è ascritto al partito socialista-anarchico. Prima, ma per poco tempo, appartenne al partito internazionale; nell'opinione pubblica non riscuote gran buona fama; solo i seguaci del suo partito e pochi dei partiti estremi lo ritengono per un apostolo e per un martire ; in Italia non appartiene ad alcuna associazione, né politica, né di mutuo soccorso . Un socialista-anarchico quindi, che frequenta le compagnie dei caporioni dei partiti radicali e specialmente dei socialisti e degli anarchici . Ammette, però, che l'influenza che ha, non solo nel partito anarchico, ma nei partiti radicali in genere, è molta e non soltanto a Rimini ed in Italia, ma ben anco in Francia.
Una figura di spicco internazionale e una grande facilità nel tener rapporti con i membri dei partiti dell'estrema aiutato da un alone di martirio e da un notevole carisma personale, Cipriani, infatti, fu in stretto contatto non solo con anarchici e socialisti, ma con tutti i militanti radicali. Fatto questo puntualmente registrato nel rapporto che si propone come una nuova chiave interpretativa della figura di un uomo scevro da ogni faziosità dottrinaria, che si adoperò sempre per l'unità della sinistra. Da Cavallotti a Costa, da Saffi a Malatesta, da Turati a Labriola, tutti conob­bero ed apprezzarono il vecchio Colonnello della Comune , l'instanca­bile e indomito lottatore pel trionfo del principio anarchico la cui pro­paganda è incessante ed è rivolta specialmente alla classe dei lavoratori, fra i quali va continuamente e con molto pericolo per l'ordine pubblico, raccogliendo proseliti. Così le autorità riconoscevano la validità del suo apostolato.
Non solo l'aspetto pubblico del personaggio è preso in esame nel rap­porto, ma anche quello privato, e con notazioni interessanti.
Cipriani è di carattere risoluto e violento , di intelligenza sve­gliata ed ha discreta educazione . Verso la sua famiglia si comporta bene . Inoltre è lavoratore e si occupa a scrivere articoli e corrispon­denze per giornali socialisti ed anarchici; non ha altri mezzi di sosten­tamento che quelli che ricava dal suo lavoro . Come già sappiamo dal­l'epoca in cui cominciò a prendere parte alla vita politica, ha quasi sempre dimorato o a Parigi o in Grecia o in Egitto ed anche a Londra. A Rimini è capitato poche volte, rimanendovi sempre poco tempo.
Per concludere, leggiamo qualcosa sul grado di cultura e d'istruzione del Cipriani che sa tenere conferenze e ne ha tenute in Italia, ma più specialmente a Parigi, non ha titoli accademici, non ha cultura profonda, ma possiede sufficienti cognizioni e non ha fatto studi rego­lari, ma ha provveduto alla sua istruzione dedicandosi alla lettura di libri di sociologia.
Insomma annotazioni sparse, in apparenza banali, che però contribui­scono a meglio farci conoscere il Cipriani.
Due interi fogli elencano in fine le imputazioni e le condanne subite dal Cipriani fino al 28 gennaio 1898, data in cui o per effetto di