Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918; INTERVENTISMO; STORIOGRAFIA ITALIA
anno
<
1985
>
pagina
<
475
>
La storiografia sull'Intervento del 1915
475
lismo moderno e del suo posto nella determinazione della guerra .4I) Caracciolo, inoltre, ha espresso giudizi negativi affrettati su Sonnino ) e sul Patto di Londra, ritenuto fondato su goffe e ingenue pretese espansionistiche;43) e alla fin fine ha dato l'impressione di uniformarsi al giudizio corrente della storiografia marxista sull'intervento, al refrain dell'operazione di politica interna voluta dai liberali conservatori allo scopo di spostare violentemente l'asse del dibattito politico dalla questione sociale e dalle cose interne italiane al campo internazionale.44)
Anche Monticone, storico di formazione cattolica, sembra condividere la tesi marxista dell'intervento come operazione di politica interna, e, insieme, come momento culminante di una politica espansionistica di una classe dirigente in fase di irreversibile decadenza. Scrive Monticone:
(...) Sonnino, per realizzare il sogno della completezza territoriale d'Italia unitamente alla conservazione deU'ordinamènto sociale esistente, contro le minacce ohe giungono da varie parti e che Giolittì pare sfruttare, vorrebbe fare appello alla monarchia pur contro la maggioranza del paese, l'altro, Salandra, pare non avere bisogno neanche dell'appoggio del re: purché l'esercito sia pronto e l'accordo con l'Intesa sicuro, egli si sente di proseguire da solo per la strada intrapresa. Gli è che egli porge l'orecchio direttamente ad una forza insita nel paese che non è solo nel vociare incomposto delle folle interventiste, ma soprattutto nella borghesia antigiolittiana, inquieta, un po' tinta di nazionalismo; d'altra parte un po' tutta la borghesia liberale, quella giolittiana compresa, da qualche anno si va orientando verso posizioni espansionistiche, verso aspirazioni ad una politica di potenza e di forza, e se in parte non è interventista ciò accade, ci sembra, per ragioni, diremmo, occasionali, non perché in profondo non partecipi di un amico clima spirituale.45)
E più oltre:
Così Salandra e Sonnino alla testa di una piccola minoranza non omogenea intendevano mirare con l'intervento alle future generazioni, quasi uomini forti, consapevoli dei destini di una nazione e preveggenti, fra una maggioranza ignara, inetta e legata solo alle quotidiane miserie. Non si accorgevano però i due uomini di Stato che non al futuro bensì al passato essi restavano legati con quel loro atto, ad un passato glorioso e mitico; che non per quella ventura, bensì per la vecchia generazione liberale tramontante, essi operavano e cosi facendo ne acceleravano la fine ponendo una grave ipoteca sull'avvenire.46)
41) Ivi, p. 1005.
4Z> Ivi, p. 1008: E troppo noto e riconosciuto che Sonnino era come capacità e larghezza di vedute del tutto impari al compito suo . 43 Ivi, p. 1009.
44) Ivi, p. 824: polarizzare i contrasti su Italia e Antitalia, ha aggiunto Caracciolo, per oscurare quelli tra classe e classe; far presa, attraverso il richiamo patriottico, sulle esitazioni di elementi dirìgenti dello stesso movimento operaio, per trovare dei Cabrini e dei Bonomi come nel 1911 .
45) A. MONTICONE, Sonnino e Salandra verso la decisione dell'intervento, in Rivista di studi politici Internazionali, gennaio 1957, ora in CU italiani in uniforme 1915-1918, Bari, 1972, p. 65.
46) i/it p. 87. Dello stesso MONTICONE cfr. Nittl e la grande guerra {19141918), Milano, 1961, p, 9, dove si parla, a proposito della classe dirigente liberale, di difficoltà intrìnseca dell Italia di uscire dalla mentalità del post-risorgimento per entrare in quella dell'Europa . ?