Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA ITALIA
anno
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1985
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pagina
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487
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A proposito di una recensione 487
implicite nella positiva ricostruzione de / fratelli Sturzo in un recente libro di Felice Battaglia, della mediazione tra la neoscolastica e l'idealismo crociano, del colloquio col Croce della piena maturità, il Croce che come maestro si è dimostrato sensibile alle istanze per la "libertà della Chiesa" in campo scolastico e non ha frapposto barriere laicistiche all'iniziativa del Gemelli per una università cattolica, nonché nella intenzionale sottolineatura delle modifiche arrecate, senza mai rinnegarla del tutto , alla crociana religione della libertà, dell'incontro tra i due Sturzo e Croce a Oxford per l'elevato discorso su Antistoricismo del settembre 1930 e di tanti altri risvolti che disegnano una trama comune di relazioni, non solo storiografiche ma etiche e politiche (Calabria Cultura, II/1-2, gennaio-giugno 1975, pp. 104-105: a proposito di F. BATTAGLIA, Croce e i fratelli Mario e Luigi Sturzo, Ravenna, 1973).
Semmai, la definizione attribuitami di enciclopedico liberal-d o m e -nicano non può non ricordare la simmetrica e forse inconsciamente introiettata espressione, che la Rassegna Pugliese (N. S., VII 1/9-12, settembre-dicembre 1973, p. 242) adottò per lo stesso: l'amico Colapietra, coi volumoni d'archivio squadernati davanti, stendeva con francescana letizia il saggio su Salvemini consigliere provinciale.
E si trattava di un Omaggio a Salvemini, curato e chiuso da Colapietra con un articolo sugli Echi dell'anno salveminiano (pp. 480-482), dove si attaccavano tutt'insieme il furore teologico ortodosso (sicì) che animò i crociani all'indomani della scomparsa del maestro e i grossi esempi baronali universitari (sic), da Galasso e Garosci , che si sarebbero serviti di Salvemini a scopo anticlericale e soprattutto anticomunista, ben sapendo ohe Salvemini non è stato affatto un anti per partito preso, ma anzitutto un democratico (perciò antifascista) e un socialista (perciò antiliberale: sicì) .
Ora a me sembra che, in realtà, tutta la prosa del Colapietra (che ha preteso giudicare una produzione scientifica in base a pregiudizi ideologici e personali, e quindi si merita ogni tanto un piccolo "contributo alla critica di se stesso") sia essa per la prima e veramente un bell'esempio di quella che è stata definita spocchia e acidità zitellesco-batronale , e che siano in gran parte idealmente autobiografici e autocontraddittori tutti i giudizi che egli appioppa di continuo a dritta e a manca.
Così, per esempio, che occorresse uno studio adeguato sul pensiero pedagogico e l'attività politica di Edoardo Fusco, mi era stato segnalato dal Cafaro e da vari altri storici e pedagogisti; che si dicano, nel mio lavoro, cose serie e concrete a proposito del paesaggio urbano di centri meridionali, sconfessa la censura di insensibilità civica; che si pretenda di dar fondo all'universo che si registra a Trani non tien conto della misura di filologia e filosofia, estetica e urbanistica, doverosamente calata nella esemplarità peculiare della cittadina pugliese, materia quant'altre mai adeguata per ricerche esse sì, si badi non dispersive e soprattutto non largamente foraggiate dal pubblico denaro e dalle clientele politiche locali; e che si anneghi così presto nello sconfinato oceano dei riferimenti contraddice la sobrietà dei testi tolti in esame, e via dicendo.
Pascal disse, in un punto dei Pensieri'. nessuno dà del provinciale, fuorché un provinciale . E Pascal è autore che ha visto bene aspetti dell'* agire strategico , così ricorrente tra gli uomini e gli studiosi. Prima di