Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1985>   pagina <508>
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508 Libri e periodici
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Molte riserve si possono esprimere, inoltre, in merito ai cosiddetti acquisti collet­tivi . Dal fatto che a distanza d'anni i fondi in catasto (per quelle persone per le quali è stato effettuato il riscontro) siano ancora intestati ai possessori acquirenti (associati a volte in due o in tre raramente in quattro) non può assolutamente discendere che questi effettuassero una conduzione collettiva di una terra collettiva .
Pur con questi lìmiti la ricerca del Montroni risulta davvero stimolante per una rilettura dell'argomento ad iniziare da quello caro al Colapietra, polemicamente chiamato in causa dal Montroni, dei rapporti tra ceto politico ed affarismo amministrativo, a quello di ima analisi congiunta (necessaria) delle vendite dei beni dell'Asse Ecclesiastico e dema­niali, specie poi quando si vuole porre al centro dell'indagine problemi di fondo relativi allo sviluppo del capitalismo e alle sue conseguenze.
CARMINE CIMMINO
La Terra d'Otranto nella seconda metà dell'Ottocento. Atti del convegno di studi. Oria 29-30 gennaio 1983, a cura del Comitato brindisino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano; Oria, Italgrafìca, 1984, in 8, pp. 216. S.p.
Tra le innumerevoli manifestazioni per il centenario garibaldino, questa di Oria ha una sua legittimità e particolare caratterizzazione nella misura in cui sviluppa il tema dell'eredità della camicia rossa, così politica come culturale e civile, attraverso una nebulosa democrazia dalla quale sono leciti tanto gli esiti trasformisti quanto quelli libertari ed internazionalisti più o meno limpidamente confluiti nel socialismo organizzato.
Da questo punto di vista, nell'ambito della cornice tracciata dalla Confessore con la consueta lucidità e correttezza, e quindi in un clima egemonizzato, nonostante qualche significativa parentesi, da una Sinistra non meno localistica ed antifiscale che nel resto del Mezzogiorno, e perciò in grado di far confluire nelle proprie file, emarginando il filone propriamente repubblicano di Libertini, non solo clericali e borbonici, ma la giovane destra di Pisanelli in comune prospettiva anticonsortesca , da questo punto di vista, dicevamo, i contributi più organicamente inseriti nella tematica generale del convegno sono quello del Valli su una letteratura che proprio nella simbolizzazione laica e massonica del Garibaldi-Cristo trova uno dei suoi nuclei aggregativi più sintomatici {il Mangione studia le assai meno significative frangie dello stenterellismo manzoniano e romanticheg-giante) e soprattutto il contributo dello Spagnoletti, che si sforza, non sempre persuasiva­mente, per la verità, di contestare la communis opinio della marginalità e subalternità della democrazia saien(.ina, enfatizzando il rilievo di una stampa troppo spesso floreale e baroccamente verbosa, delle loggic massoniche, delle società operaie, tutte realtà sociali e culturali che, a parte magari i ferrovieri, con cui conseguiamo senz'altro l'approdo socialista, non fanno che sottolineare e comprovare l'invincibile vocazione trasformista alla Brunetti o gioiittìana ortodossa alla Pellegrino di gran parte del Salente, dove una alternativa allo strapotere proprietario ed aristocratico è praticamente inesistente e pressoché inimmaginabile.
Perciò lo studio più stimolante ed originalmente spigliato della silloge, proprio sul piano culturale e civile che meglio rispecchia e racchiude la politica salentina al di là delle etichette di partito, è con tutta probabilità quello urbanistico di Mario Cazzato, che coglie e segue l'utilizzazione della ferrovia come modificazione funzionale (Brindisi) o scenografica (Lecce) del territorio, su una realtà che permane a lungo, fino appunto al­l'avvento del sindaco Giuseppe Pellegrino, nel 1895, sostanzialmente immobile, malgrado
*> Cfr, l'analisi per 1 centri della Valle del Liri in OLINDO ISERNIA, La vendita dei beni demaniali nella Valle del Liri (1861-1906); CARMINE CIMMINO, La vendita del beni dell'Asse Ecclesiastico nella Valle del Liri nel periodo post unitario (1868-1907), in Economia e società nella Valle del Liri net XIX secolo. L'industria laniera, Atti del Convegno di Arpino (3-4 ottobre 1981), Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Comitato di Caserta, in corso di stampa.