Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1985>   pagina <518>
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Vita dell'Istituto
gante le emergenze collinari delta periferia anconetana con l'antico sistema difensivo della città, delimitante U perimetro del vecchio centro storico.
Non è mancato un preciso riferimento agli impianti destinati ad accogliere i reparti (Distretto, Caserma Villarey), ed è stato attentamente sottolineato il ruolo dei reparti stessi entro le linee di dottrina militare subentrate nello Stato Maggiore dell'esercito e nel Ministero della guerra soprattutto dopo la malaparata degli avvenimenti del 1866 nella campagna veneta e in seguilo alle discussioni sulla condotta della vecchia gestione militare piemontese.
È apparsa dal quadro delle forze locali la volontà di dare sostegno psicologico nuovo alle giovani leve mediante una lezione di fiducia nell'efficacia del mezzo bellico e di disciplina nella vita di caserma, utili sempre ad una giustificazione della ferma militare e dei suoi finì. Il Belogi, con la chiarezza che gli proviene dall'assidua esperienza di organizzatore di mostre ed esposizioni di carattere militare, ha portato infine il discorso su dati tecnici riguardanti l'avvicendamento dei reparti che ebbero sede ad Ancona, fino a quando il capoluogo marchigiano ha mantenuto il suo ruolo di punto avanzato nel sistema difensivo dell'Italia centro-adriatica. Alle relazioni di Battaglini e di Belogi ha fatto seguito un nutrito dibattito guidato dal presidente del Comitato, prof. Werther Angelini, durante il quale è stata posta in evidenza la necessità dì affrontare altre tema­tiche inerenti sempre gli anni postunitari. Alcuni interventi hanno pure rinnovato l'auspicio che i testi del primo incontro (die. '84) e quelli di questa seconda giornata di lavoro abbiano sfogo in una pubblicazione ad hoc.
GILBERTO PICCININI
Nell'ambito degli incontri al circolo culturale E. Curiel sul tema Il Forte Altavilla - Considerazioni sul periodo dal 1860 al 1900, si sono tenute, appunto nel Forte di Pietralacroce di Ancona, le relazioni del prof. Werther Angelini, in rappresentanza del nostro Comitato di cui è presidente, dell'Ing. Glauco Luchetti e di Ruggero Belogi, ambedue soci del Comitato. Il prof. Angelini, che trattava il tema Motivi generali di Storia del Risorgimento Italiano - Le realizzazioni sino al 1882 , ha esordito definendo i termini temporali della storia risorgimentale italiana, dando notevole risalto al 1865, anno in cui vennero emanate le leggi organiche nei Comuni e Province del territorio unificato. Sempre in merito al Risorgimento nazionale, il relatore si è quindi dilungato su alcune date particolarmente significative per il periodo storico preso in esame; in questo senso sono state ripercorse le tappe che, dopo il 1861, condussero, con l'annessione del Veneto e la presa di Roma, al completamento dello Stato nazionale. Nel suo intervento il prof. Angelini non ha tralasciato di citare il ruolo delle potenze europee, Francia e Germania in primis, le quali, di fronte al costituendo Stato italiano si posero ognuna con una propria specifica politica. Dopo aver preso in considerazione alcune interpretazioni storiografiche di studiosi stranieri e indicato altre viziate da partigianeria, il relatore ha infine posto all'attenzione del pubblico alcuni problemi relativi al giovane Stato (esercito, finanze, politica estera) tenendosi entro i temi più strettamente connessi alla Triplice Alleanza, Ha fatto quindi seguito la relazione dell'ing. Luchetti il quale, parlando su Le fortificazioni di Ancona e l'Altavilla , ha offerto ai presenti un'agile e sintetica esposizione delle maggiori opere militari di Ancona. Specificando subito che la città dorica, dal 1860 al 1899, venne dichiarata Piazzaforte di I classe, e mettendone in risalto l'importanza militare, Luchetti ha dato innanzitutto notìzie generali di architettura da guerra, esaminando per sommi capi la struttura di un forte nella sua interezza. Abbrac­ciando quindi un lunghissimo arco di tempo egli ha delineato il percorso secolare delle costruzioni militari realizzate dagli anconitani, soffermandosi sulle Rocche di S. Caterina e di S, Cataldo (metà circa del XIV secolo), sulla costruzione del Campo Trincerato nel 1550 e su altre fortificazioni portate a termine successivamente (i Forti Umberto, Scrima, Altavilla, Montagnolo Torre, Montagnolo Chiesa, Lucarino, Pezzotti, Savio e Marano).