Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO; MOVIMENTO CATTOLICO ITALIA 1887-1895
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1986
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pagina
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14
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14 Filippo Mazzonis
disgregata. Crispi, convinto che la soluzione del problema dell'egemonia fosse da ricercare nella riforma delle istituzioni e nel consolidamento dello Stato borghese, non poteva non condannare un tale incerto atteggiamento perché inutile e controproducente, come rimproverò più volte alla maggioranza di Destra e continuò a rimproverare alla maggioranza trasformistica di Depretis.8>
Con quanto ho affermato non intendo sostenere, sia chiaro, che Crispi, durante la sua attività parlamentare, non si sia mai confrontato, politicamente, con la questione dei rapporti con la Chiesa o con i cattolici. Una simile interpretazione sarebbe contraddetta dai fatti, dai numerosi e importanti interventi pronunciati dal deputato siciliano in occasione dei grandi dibattiti in materia ecclesiastica (da tutta la questione romana , alla liquidazione dell'Asse ecclesiastico, al patrimonio ecclesiastico, ecc.). Bensì voglio qui sostenere che quegli interventi non erano l'espressione di una salda concezione ideologica, al cui interno quei problemi trovassero una loro concreta e autonoma dimensione, un loro specifico spessore politico.
Sul piano ideologico Crispi, infatti, risolse sempre sbrigativamente il problema alla luce delle proprie ben note concezioni illuministiche, 9> qua e là appena inframmezzate da venature mazziniane che col passare del tempo furono sostituite da accenti positivistici sempre più marcati e infine prevalenti:
No, o signori, dichiarava nel '66 intervenendo sulla soppressione delle corporazioni religiose il cattolicismo non può trasformarsi [...]. Il cattolicismo... finirà; ed allora il cristianesimo, che falsi ministri deturpano, purgandosi dei vizi della Chiesa romana, riprenderà l'antico prestigio e diventerà facilmente la religione dell'Umanità .1Q)
Viva dunque ogni fede per virtù propria concludeva 23 anni dopo nel famoso discorso all'Hotel des Palmes di Palermo. Cerchi la Chiesa, con le sue forze, di rifarsi,
8) ci saranno i paurosi affermava Crispi nella tornata del 5 giugno 1885 intervenendo alla Camera sul patrimonio ecclesiastico , quelli i quali vogliono dare a credere ai Vaticano, che noi ancora riserbiamo un senso di rispetto per esso e che in conseguenza vogliamo l'indipendente amministrazione dei suoi beni! Il Vaticano, o signori, non vi crede, e vi chiamerà sempre spogliatori, come vi chiamò il giorno che avete fatto le leggi del 1866 e del 1867, e poi quella per Roma del 1871. Tra voi e il Vaticano dunque non ci può essere tregua; quindi voi non potrete mai costituire, riordinare un'amministrazione [...] la quale piaccia al Papa. Il Papa non chiede che una soluzione: che restituiate ad esso ed agli enti che da esso dipendono i beni che vi siete presi. [...] bisogna uscire da questo imbarazzo ed uscirne una buona volta e per sempre. Altra soluzione non potrete avere... non c'è via di mezzo all'infuori di quella, che lo Stato faccia lui . In F. CRISPI, DP, voi. II, p. 748.
9) L'importanza dell'influenza dell'ideologia illuminista nella formazione culturale e politica di Crispi è stata giustamente sottolineata e puntualmente analizzata da M. GANCI, op. cìt., cfr. in paritcolare il cap. I; di identico avviso è G. FALZONE, op. cit., pp. 22 e 24. Per un completo riferimento al generale contesto ideologico del' movimento democratico italiano negli anni del Risorgimento cfr. F. DELLA PERUTA, / democratici e la rivoluzione italiana {Dibattiti ideali e contrasti politici all'indomani del 1848), Milano, 1958 e ID., Mazzini e i rivoluzionari italiani. Il partito d'azione 1830-1845, Milano, 1974. Per un efficace ed articolato quadro di sintesi cfr. anche la recentissima antologia di L. Russi, Nascita di una nazione. Ideologie politiche per l'Italia (1815-1861), Pescara, 1984.
W) Tornata del 9 giugno 1866, in F. CRISPI, DP, voi. I, PP. 729-730.