Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO; MOVIMENTO CATTOLICO ITALIA 1887-1895
anno <1986>   pagina <25>
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Crispi e i cattolici
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nascita di un nuovo blocco sociale dominante, in grado di disporre, final­mente, di una più ampia e solida base sociale.36) Affinché potesse stabiliz­zarsi come gruppo dirigente bisognava dotarlo degli strumenti indispensabili all'effettivo esercizio dell'egemonia nelle moderne società, quelli che avreb­bero, cioè, permesso ad esso di governare e amministrare nei termini e per gli obiettivi più consoni alle proprie esigenze e ai propri interessi: in una parola, lo Stato. Si trattava dunque di porre mano alla ristrutturazione dello Stato, meglio ancora, alla (rifondazione dello Stato borghese, secondo quelle linee che Crispi, coerentemente alle proprie idee di sempre,37) aveva già anticipato durante la campagna elettorale dell'anno precedente al Poli­teama Garibaldi di Palermo, w aveva poi ripreso il 20 maggio alla Camera intervenendo da ministro dell'Interno nel dibattito sul bilancio, 39> e, Presi­dente del Consiglio ormai consacrato, illustrò quindi compiutamente nel suo discorso dell'ottobre successivo al Teatro Regio di Torino.4
Cosa intendeva Crispi per Stato borghese, cosa voleva dire quando parlava di Stato laico, che è l'essenza principale delle società moderne ? Non è questa la sede per analizzare e approfondire natura e caratteristiche delle riforme crispine,41) ma qui, ai fini del mio discorso, preme sottolineare come nelle sue intenzioni esse dovevano costituire il compimento delle istanze politico-istituzionali del Risorgimento che al tempo dell'unificazione non era stato possibile realizzare appieno:
Il modo tumultuario con cui il nostro paese fu unificato né vi era forse altro mezzo per unificarlo rapidamente , la convulsiva fretta colla quale dappertutto s'imposero eguali leggi ed ordinamenti amministrativi non fatti per ogni dove, il generale tramesco­lamento d'uomini e di cose, come produssero in sul principio una scossa benefica, lasciarono poi in non poche membra d'Italia un indistinto malessere [...]. D'altra parte, le urgenti necessità politiche e militari [...] ci fecero incontrare grossi impegni finanziari e trasandare
36) Sul complesso argomento, oltre ai già citati studi di Candeloro, Carocci, Ganci e Mori, cfr. R. ROMANELLI. L'Italia Liberale (1861-1900), voi. II della Storia d'Italia dall'Unità alla Repubblica, Bologna, 1979, in particolare pp. 251 sgg. Per fare il punto dell'attuale livello degli studi sull'argomento, cfr. la bella rassegna storiografica di U. LEVRA, Età Crispino e crisi di fine secolo, in II mondo contemporaneo. Storia d'Italia, , diretta da F. LEVI, U. LEVRA, N. TRANFAGLIA, Firenze, 1978, pp. 302-339.
37) In proposito cfr. V. G. PACIFICI, op. cit., in particolare pp. 251 sgg. e F. BRANCATO, L'unificazione amministrativa nel pensiero di Francesco Crispi, in L'unificazione ammini­strativa ed i suoi protagonisti, a cura di F. BENVENUTI e G. MIGLIO, Vicenza, 1969, pp. 297-318.
38) Cfr. // riordinamento dello Stato, discorso pronunciato al Politeama Garibaldi di Palermo, 19 maggio 1886, in F. CRISPI, S e d, pp. 566-581.
39) Cfr. F. CRISPI, DP, voi. II, pp. 825-835.
*0) II discorso del 25 ottobre 1887 è In F. CRISPI, 5 e d, pp. 695-712.
4D L'analisi più completa e approfondita del complesso progetto Crispino, come pure delle sue motivazioni e dei suoi obiettivi, è in R. ROMANELLI, Francesco Crispi e la riforma dello Stato nella svolta del 1887, in Stato e Amministrazione, Quaderni Storici, 1971, n. 18, pp. 763-834. Di un certo interesse è il tentativo, fatto a caldo, di valutare il programma di Crispi all'interno della logica degli schieramenti politici e sociali in V. ANGLEY, Nozze politiche. 25 ottobre 1887, Torino, 1887.