Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO; MOVIMENTO CATTOLICO ITALIA 1887-1895
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1986
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Filippo Mazzonis
insieme, per mancanza di attento studio e di mezzi, molte sorgenti di pubblica utilità. Noi abbiamo quindi dinnanzi assai piaghe a rimarginare, diritti ed autonomie cui rendere giustizia, in quanto non tocchino l'idea unitaria, amministrazioni a rassettare e purificare, una serie di forze nei campi dell'agricoltura, dell'industria, dell'arte e del commercio da risvegliare .42)
Si vennero così delineando i contorni di un sistema istituzionale e amministrativo la cui base sociale di riferimento era costituita da quelli che oggi chiameremmo i ceti produttivi e di borghesia intellettuale delle campagne ma soprattutto delle città,43) alla cui direzione politica era chiamata la parte più attiva e più cosciente della borghesia che aveva fatto l'Italia unita e indipendente,44) e dal quale dovevano restare esclusi, natu-
*2) Così si espresse nel già citato famoso discorso al Teatro Regio di Torino nell'ottobre 1887; in F. CRISPI, S e d, pp. 702-703.
43) Che questo fosse lo scopo e il significato della proposta di abbassare il censo dell'elettorato escludendo al tempo stesso dal diritto di voto gli analfabeti, lo dichiarò Crispi medesimo alla Camera il 10 luglio 1888 nell'illustrare e difendere la legge comunale e provinciale ( Nella campagna i contadini non voteranno od almeno saranno pochi quelli che andranno a votare, perché c'è il limite di saper leggere e scrivere. Nelle città non tutti gli operai sanno leggere e scrivere, in guisa che nel numero di quelli che, per la nuova legge, acquisteranno il diritto elettorale, dovete fare le debite riduzioni. E poi, o signori, non hanno anche gli operai il diritto di prender parte alle faccende amministrative? ). L'intento da conseguire era duplice: da un lato, estendendo il diritto di voto ai meno abbienti, diminuire le tensioni sociali e togliere armi alla propaganda dei partiti estremisti ( Bisogna prendere il proprio partito, o signori, e riconoscere i diritti di tutti; e, quel che è più, lavorare alla pacificazione degli animi, la quale non si potrà ottenere, se non ammettendo tutti i cittadini al godimento dei diritti civili e politici. Il giorno in cui voi impedite l'esercizio di diritti politici a coloro dei quali temete, voi li obbligate a gettarsi nelle fazioni, a ricorrere a mezzi violenti per conquistare il potere. Con la legge, essi eserciteranno quei diritti con calma e con prudenza); dall'altro, escludendo dal voto chi non avrebbe saputo farne buon uso ( Non basta allargare l'elettorato amministrativo; è necessario [...] anzitutto disciplinarne l'esercizio. [...] Il cittadino che non sa leggere e scrivere è come il bambino che non parla; peggio ancora, è il cieco, al quale mettete in mano una carta della quale non conosce l'importanza, che può esser circuito con ogni insidia, e che può trovarsi in condizione di votare per un individuo, mentre crede di votare per un altro ), inferire un duro colpo al potere dei vecchi gruppi dominanti e, soprattutto, evitare che dalla nuova situazione potessero trarre vantaggio i cattolici ( Io non voglio, né che i grandi proprietari, i quali mi chiedono il voto per gli analfabeti, e che naturalmente hanno tante clientele, costituiscano Comuni nei quali essi soli governerebbero; come non voglio che un partito, il quale è più attivo e pernicioso, s'impossessi delle amministrazioni comunali ; tutti i brani qui citati sono riportati in F. CRISPI, DP, voi. III, pp. 102-105). Che la preoccupazione politica maggiore di Crispi riguardasse soprattutto i cattolici è confermato dalle parole da lui pronunciate subito dopo, e da me riportate poco più avanti nel testo.
W Significativo mi pare il fatto che proprio in questo periodo le fortune politiche della massoneria raggiunsero l'apogeo: anche se non divenne (né allora né dopo) il vero partito della borghesia italiana di cui parlò Gramsci, fu soprattutto ad essa che Crispi ricorse e si affidò per sollecitare e unificare le varie forze della borghesia nazionale che egli intendeva coinvolgere nello sforzo di rinnovamento dello Stato. Sostnziali conferme in proposito da due recentissimi volumi, pubblicati quando già era terminato il presente