Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1986>   pagina <55>
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Libri e periodici 55
e mantenere una visione distorta dei rapporti in senso orizzontale fra le due regioni e in senso verticale tra il Veneto e Vienna.
Ma, a parte questo, il volume del Meriggi è certamente valido. Esso costituisce un buon contributo alla conoscenza delle strutture portanti deiraraministrazione asburgica in Italia durante la Restaurazione; un'opera che affronta alle radici il problema della loro natura e del loro funzionamento in uno Stato, di cui, nonostante tutto, si è sempre saputo poco e male e sul quale sono stati pronunciati in passato giudizi frettolosi e superficiali.
GIOVANNI PILLININI
Die Protokolle des dsterreichischen Ministerrates, 1848-1867, Serie III, Das Ministerium Buol-Schauenstein, voi. Ili, 11. Oktober 1853-19. Dezember 1854, a cura e con intro­duzione di WALTRAUD HBINDL, con una prefazione di GERALD STOURZH; Wien, óster-reichischer Bundesverlag, 1984, in 8, pp, LI-499. S.p.
Waltraud Heindl, autorevole specialista del neo-assolutismo austriaco, prosegue con questo volume, relativo al periodo ottobre 1853-dicembre 1854, la pubblicazione dei protocolli del consiglio dei ministri austriaco durante il ministero Buol-Schauenstein.
In questo arco di tempo continuano anzitutto a presentarsi i problemi fondamentali dell'età del neo-assolutismo, quelli relativi alla rimozione degli effetti e delle conseguenze della rivoluzione quarantottesca e al tentativo istituzionale ed economico mirante alla modernizzazione della struttura della monarchia, ma tale ovviamente da escludere qualsiasi apertura di tipo liberale. Il ciclo delle riforme amministrative si chiude quasi completamente con il dicembre 1853; esse compaiono quindi soltanto di scorcio in questo volume, con riferimento soprattutto ai problemi di organizzazione di uffici e magistrature in alcune zone della monarchia. Si manifestano però i sintomi delle resistenze alla pressione germanizza-trice. in particolare in materia linguistica, che si ripercuotono anche all'interno del consiglio dei ministri nelle discussioni sulle Dienstpriifungen degli impiegati pubblici. Anche il Lombardo-Veneto è toccato da questo problema, e nel caso delle province italiane il consiglio del ministri prevede un rinvio sino al 1859 dell'applicazione della normativa che contempla l'introduzione del tedesco accanto all'italiano, come lingua d'esame per l'ammissione alle carriere della pubblica amministrazione e della magistratura. Si sperava infatti che nel frattempo avrebbero prodotto il loro effetto quelle disposizioni, che prevedevano il poten­ziamento dell'insegnamento del tedesco nelle università e nei ginnasi lombardo-veneti. Quanto alla politica economica attuata in questo periodo, essa è profondamente condizionata da fattori congiunturali. A partire dal novembre 1853 alla fase di sviluppo apertasi nel 1850 subentra un periodo di difficoltà economiche, determinato dal cattivo raccolto del 1853 e dal conseguente rincaro dei prezzi, soprattutto di quelli dei cereali. Su questa allarmante situazione influiscono poi altri elementi, come la crisi dell'artigianato e del lavoro a domi­cilio e la chiusura di sbocchi alla produzione di materiale bellico, determinata dalla neutralità austriaca nella crisi d'Oriente. D'altra parte l'incremento delle spese militari, dovuto in primo luogo all'iniziativa personale dell'imperatore, e le necessarie e inevitabili spese connesse al potenziamento della rete di comunicazioni determinano seri problemi di bilancio e un aumento del disavanzo statale. Queste difficoltà finanziarie condurranno alla vendita e alla riprivatizzazione di ferrovie e miniere. La risposta governativa alla delicata congiuntura economica è giudicata carente dalla Heindl, che nel suo denso saggio introdut­tivo sottolinea come sia invece più rapida ed efficiente la reazione di Radetzky nel Lombardo-Veneto, dove viene proibita l'esportazione di grano e formulata una proposta di riduzione delle tasse sull'importazione del cereali, che si scontra con le resistenze di Vienna. Misure modernizzatrici, come il completamento della Grundentlastung, l'unificazione del sistema fiscale e lo sviluppo del sistema creditizio si inseriscono così in un quadro di generale fragilità della politica economica governativa.