Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1986
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pagina
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56
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56 Libri e periodici
La politica estera, dominata dalla crisi d'Oriente, ha nei documenti qui raccolti un peso maggiore rispetto a quello che occupa nei primi due volumi della serie del ministero Buol-Schauenstein. Le questioni di politica internazionale vengono però affrontate soprattutto in conferenze straordinarie, alla cui convocazione Francesco Giuseppe ricorre con una certa frequenza anche in altre materie, con una procedura che la curatrice ritiene giustamente determinata dalla costante diffidenza che anima l'imperatore verso gli organi che gli richiamano il 1848. La politica estera influisce in questo periodo anche su scelte di carattere interno, e in particolar modo sulla progressiva eliminazione delle misure eccezionali introdotte nel 1849. La ricerca dì un'intesa con le due potenze occidentali e la volontà di migliorare 1 'immagine dell'Austria in Europa rappresentano imo stimolo alla revoca di questi provvedimenti. Nell'interessante seduta del 14 aprile 1854 viene affrontato il problema dell'abolizione dello stato d'assedio nel Lombardo-Veneto. Il parere positivo in materia espresso dai ministri si basa sulla constatazione dell'assenza, dati i buoni rapporti esistenti con Francia e Inghilterra, di ogni minaccia alla presenza austriaca nell'Italia settentrionale. Nonostante l'opinione contraria del ministro della giustizia, von Krauss, la conferenza si pronuncia a favore dell'istituzione nel Lombardo-Veneto di una corte composta da soli giudici civili, con competenza per i processi per alto tradimento. La scelta rappresenta l'adozione di una via intermedia tra la posizione di Krauss, contrario a tribunali speciali, e quella di Radetzky, che dall'Italia aveva fatto giungere il suggerimento di includere nella corte anche giudici militari.
Una considerevole parte del materiale pubblicato riguarda la riforma degli studi ginnasiali e universitari, l'unica conquista quarantottesca, insieme alla Grundentlastung, che riesca a completare il suo cammino. La curatrice sottolinea come fosse noto il contributo personale del ministro dell'istruzione, Thun, alla riforma dell'università secondo il modello humboldtiano, ma come i protocolli rivelino l'esistenza di resistenze molto forti all'introduzione dei princìpi di libertà di insegnamento e di apprendimento. Di particolare significato sono i documenti relativi al problema dell'organizzazione universitaria, e in primo luogo al progetto dello statuto dell'università di Vienna, redatto da Thun, che mira a trasformare l'università in un'università di ordinari, e a porre fine al sistema corporativo, basato sulla prevalenza dei collegi dei dottori. Questo scontro, che si risolve in una salomonica decisione intermedia di Francesco Giuseppe, la quale spinge Thun a confermare lo statuto provvisorio del '48, è ricostruito con grande finezza in tutte le sue implicazioni nel saggio introduttivo. La Heindl sottolinea anzitutto gli inconsueti schieramenti che si formano all'interno della conferenza ministeriale: il conservatore-feudale Thun sostiene le tesi innovatrici, con l'appoggio del ministro delle finanze e del commercio, Baumgartner, suo antico avversario nella riforma degli studi; i progressisti Bach e Krauss sono invece i paladini della conservazione. La curatrice ricostruisce in maniera persuasiva la complessa e talora contraddittoria posizione di Thun: al ministro dell'istruzione preme si la scientificità degli studi, ma egli spera anche che l'autonomia universitaria possa avere come conseguenza una politica di chiamate di docenti di orientamento cattolico-conservatore, limitando cosi l'influenza dei collegi dei dottori, che egli considera, in quanto rappresentanti delle libere professioni, inquinati da tendenze liberali.
L'edizione dei testi è, come sempre in questa collana, accuratissima, e l'apparato crìtico si basa su riferimenti bibliografici e documentari molto ampi, con richiami anche agli archivi ungheresi e all'archivio diocesano arcivescovile di Vienna. Il saggio introduttivo costituisce una fine e stimolante interpretazione del materiale documentario, nella quale vengono puntualizzati alcuni dei nodi centrali del periodo e rivelati, con argomentazioni persuasive e criticamente fondate, problemi sinora poco noti, come quello appunto dell'organizzazione degli studi universitari.
Con la pubblicazione di questo volume Gerald Stourzh, che in questi anni ha esemplarmente assicurato la continuità dell'opera iniziata da Friedrich Engel-Janosi, lascia a Helmut Rumpler la presidenza della commissione per l'edizione del protocolli del consiglio dei ministri.
ANGELO ARA