Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1986
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Libri e periodici
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Studi lombardi. Voi. I con articoli di: E. BRESSAN, L. BRUTI LIBERATI, C. CARPELLI, R. CHIARINI, G. CHIERCHTNI, E. DECLEVA, A. FERRARI, I, GRANATA, G. LONGONI, A. PALTRINIERI, M. PUNZO: Milano, Cisalpina Goliardica, 1984, in 8, pp. 458. L. 30.000.
La pubblicazione del Centro per la storia della Lombardia moderna e contemporanea, fondato presso l'Istituto di storia moderna della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, contiene molti studi interessanti, degni di segnalazione. Iniziamo con l'articolo di Roberto Chiarini sui giorni della rivelazione patriottica del 184849, dei quali fu protagonista Giuseppe Zanardelli, studente a Pavia ed animoso patriota, destinato ad una feconda e prestigiosa carriera politica nel Regno d'Italia. Viene ben descritto sulla base di documenti in gran parte inediti, il clima eroico di quelle giornate: i colpi di mano contro gli Austriaci, l'incontro con Mazzini, le speranze, le delusioni, l'esilio di un giovane lombardo.
L'articolo di Gianfranco Chierchini Le bandiere del mutuo soccorso: i moderati lombardi e l'associazionismo popolare (1859-76) , tratta lo sviluppo del mutualismo operaio stilla base dapprima del principio della collaborazione tra le classi, caro al mazzinianesimo ed al cattolicesimo, poi destinato ad evolversi per necessità di cose verso il conflittua-lismo sociale.
Pure significativo lo studio di Claudia Cardelli su: I radicali lombardi in Parlamento negli anni della svolta giolittiana < 1900-1904) , che porta un serio contributo alla conoscenza della base ideologica e sociale del radicalismo lombardo, magna pars del partito radicale nazionale. I radicali lombardi erano per lo più professionisti come i pavesi Mangiagalli e Rampoldi, il valtellinese Credaro, i milanesi Marcora e Pennati, il cremonese Sacchi e tanti altri.
In gran parte legati alla Massoneria, eredi, insieme ai repubblicani, del pensiero democratico risorgimentale, essi riuscirono a ottenere l'appoggio di commercianti, esercenti, insegnanti, piccolo-borghesi, conducendo una vivace battaglia per i diritti civili, che a fine secolo, dopo il patto di Roma del 1890, produsse utili intese elettorali con i socialisti. Gli eventi del nuovo secolo, con i governi Zanardelli e poi Giolitti, portarono ad una involuzione moderata del radicalismo, destinata a rompersi nel 1915. Opportunamente l'autrice riporta in appendice gli interventi dai radicali lombardi in Parlamento.
Giuseppe Longoni dedica uno studio all'associazionismo imprenditoriale, Enrico Decleva alla Società umanitaria, Maurizio Punzo all'attività di Turati come consigliere comunale: tutti questi articoli gettano nuova luce sulla storia politica del '900. Soprattutto il saggio di Decleva è pregnante perché individua il nesso tra eventi e categorie di pensiero. Un breve articolo di Luigi Bruti Liberati merita d'essere ricordato, perché tratta lo scottante tema del dibattito tra i cattolici lombardi nel 1915-16; anche lo scritto di Ivano Granata sulla Lombardia e il fascismo è di qualche utilità.
Ci si augura che questi ultimi due argomenti, dopo le tante polemiche aprioristiche e perciò poco storiche, siano ulteriormente studiati in modo obiettivo.
Altri articoli e l'interessante repertorio delle tesi di laurea sulla Lombardia a partire dal 1915, completano il volume, ch'è stato coordinato da Enrico Decleva e Giorgio Rumi.
GIANFRANCO E. DE PAOLI
FRANCESCO GUIDA, L'Italia e il Risorgimento balcanico. Marco Antonio Canini (Storta, 12); Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1984, in 8, pp. 470. L. 40.000.
Nel 1966 II nostro Istituto pubblicò un importante volume di Angelo Tamborra, decano degli studiosi di storia dell'Europa orientale, in cu! era narrata la biografia di Imbro Tkalac, patriota croato, trapiantato in Italia ed attivo per una conciliazione degli interessi italiani con quelli degli slavi del Sud. Tale lavoro fu l'occasione per introdurre