Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1986>   pagina <140>
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FONTI E MEMORIE
GAETANO COBIANCHI, UN PO' AVVENTURIERO, MEZZO LIBERALE E MEZZO DIPLOMATICO
Gaetano Cobianchi, nato a Intra, sulla riva destra del Lago Maggiore, proveniva da una famiglia che, seguendo una vocazione diffusa in quella zona, era salita a una certa rilevanza con l'esercizio dell'industria tessile. Il nonno, Giuseppe Antonio, era stato anche podestà della cittadina nel 1806 e poi, fino alla sua morte nel 1820, presidente della locale congregazione di carità; e la famiglia del padre, Vittore, s'era trasferita a Milano, pure là esercitando il commercio di tessuti, nel periodo del Regno Italico. Vicini di casa dei De Castilla, i figli e le figlie di Vittore erano con loro in amicizia fin dall'infanzia; ma Gaetano, che era il secondogenito, commesso viaggiatore, era entrato al servizio della casa Hagermann di Parigi, per la quale viaggiò come agente nell'Europa del nord, certo a Amburgo, ma anche in Olanda e, a quel che pare, in Russia. Recatosi a Napoli per conto della sua banca a trattare un prestito con quel governo, si trovò in piena rivoluzione carbonara (verso di essa dalle sue relazioni milanesi e francesi certamente era già ben disposto), si arruolò nell'esercito costituzionale, fu capitano nello stato mag­giore di Guglielmo Pepe, e alla scaramuccia di Rieti, che determinò il crollo di quell'esercito, venne ferito e fatto prigioniero. Con questa prigionia, e con le sue conseguenze, incominciò una singolare carriera, tra di cospirazione e di avventura, che al Nagari è riuscito di ricostruire con parecchi particolari e interessantissimi documenti in due momenti essenziali, quello iniziale (fino al 1826, o se si vuole, fino al 1822) e quello, per quanto se ne sa finora, terminale, tra il 1847 e il 1850; sebbene il Cobianchi vivesse fino al 1866 in Parigi e ottenesse anche (conforme al principio enunciato con sagacia da Vittorio Emanuele II, che un sigaro e una croce di cavaliere non si negano a nessuno ), nel 1862, la croce dei Santi Maurizio e Lazzaro.n
La singolarità di questo personaggio della cospirazione del '21 gli viene, in parte, dalla sua diversità di educazione nei confronti di molti cospiratori del '21: né letterato né ufficiale, né clerc , né patrizio, ma cresciuto in quel mondo degli affari, il quale, se gli si piegarono poi per forza alcuni degli esuli di quella cospirazione, non era stata tuttavia la prima educazione di nessuno o di pochi, per quanto se ne sa, di essi. La seconda singolarità gli viene proprio dalla sua nascita in quella porzione di regno sardo che, nel periodo napoleonico, era stata staccata da esso, e poi ricongiuntagli con la caduta di Napoleone nel J814 (era, inoltre, una delle ultime accessioni alla corona dei Savoia prima della gran crisi rivoluzionaria); ciò che spesso scompigliò alquanto le carte delle varie polizie che avevano l'incarico di seguirne l'atti-
i> MARIO NAGARI, Gaetano Cobianchi. Una vicenda risorgimentale. (Intra 1794 Parigi 1866); [Novara], Società storica novarese, [1982], in 8, pp. 198. S.p.