Rassegna storica del Risorgimento
CIRILLO; EUROPA ORIENTALE IDEA NAZIONALE SEC. XIX; METODIO
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1986
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Gaetano Cobianchì
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al Cobianchi, con la complicità di Marliani, di far uscire il Pepe da Marsiglia ov'era sorvegliato e nasconderlo, con la speranza di raggiunger la Corsica (ultima base bonapartista) nella casa del banchiere Fleming, presso Tolone. Ma ormai era troppo tardi; e il non intervento era fallito nei Ducati e nelle Legazioni, lasciando all'avvenire un retaggio che andava ben oltre il La Fayette e la sua trama segreta.2)
Questa è la prima fase della biografia dell'avventuroso cospiratore ricostruita con adeguati documenti dal Nagari; straordinariamente ricca di dati dal 1821 al 1823, più scarsamente documentata per il periodo 1823-32, ma pure sufficiente (vi è fra l'altro documentata l'amicizia con il Vismara e il rapporto con lo Stendhal, su cui s'era anche trattenuto il Pincherle) per il soggiorno francese fino al 1832; solo episodica poi. Per quanto vi siano registrati due, anzi tre episodi essenziali della vita del Gaetano, ma solo come mere date e cronisticamente: nientemeno che il matrimonio del Cobianchi con l'inglese Mary Bourdon, più giovane e di lui molto più ricca (ma di queste ricche mogli inglesi non è da far scandalo: se mai, statistica) da cui si separò prima del '48; il suo ostinato rifiuto, malgrado la preghiera della madre, di ritornare in Lombardia profittando dell'amnistia austriaca del 1838 (che gli valse, poi, alla morte appunto, il 9 settembre 1843, della madre Giuditta Taccioli, di venir diseredato da lei). Sempre per il periodo che intercorre tra il '32 e il '47, un solo episodio è riferito politicamente e biograficamente significativo: cioè il suo interessamento, insieme con il Tommaseo e Pier Silvestro Leopardi, e, materialmente, con l'abate Stefani, alla pubblicazione in Parigi delle poesie di Alessandro Poerio. Per quanto fosse stato il Leopardi a affidare la stampa all'editore Didot, e lo Stefani, ahimé, a correggere le bozze, il Cobianchi, più esperto uomo di affari e di pubbliche relazioni, intervenne in extremis, sia per far ridurre il prezzo contrattato un po' alla leggera col Didot, sia per stabilire la lista degli omaggi, sia per anticipare in parte il costo dell'opera. Ancora nel 1852 Mariano d'Ayala, apprestandosi a far ristampare tutte le poesie di Alessandro a Firenze e scrivendone all'Amari, ringraziava il Cobianchi (era dunque entrato in relazione anche con lui) che, alla vostra lettera, mi sembra uomo pronto ed amatore caldo di libertà... .
Su questo, e con aualche interrogativo, terminerebbe quella, prima parte della biografia del Cobianchi che il Nagari ha investigato, e ce ne sarebbe già abbastanza. L'uomo era sagace, simpatico, prezioso ausiliare di ogni cospirazione e pronto a venir incontro agli oppositori politici della Restaurazione. Sui dubbi circa la sua condotta morale abbiamo già detto, ma rimangono dubbi. Abbiamo accennato ai suoi rapporti con le ladies , e forse con qualche informatore britannico: si potrebbe anche parlare dei banchieri: quando, al ritorno da Napoli, si licenziò dalla casa Hagermann, l'occhiuta polizia austriaca disse che c'era stato abus de confiance ; ma con ciò intendeva semplicemente dire che, appunto, s'era mescolato alla rivoluzione, né d'altra parte era il momento in cui si potessero trattare crediti; anzi il
2) Quando si ripensa alla vicenda del '31 si vede con chiarezza che la spedizione di Savoia non ebbe originalità dì carattere organizzativo o strategico: sua vera novità fu l'averla tentata in periodo di depressione della centrale francese, e per questo suscitò la reazione dei settari Francesi, ormai tendenti ai sistemi socialisti , primo di essi Louis Blanc. *