Rassegna storica del Risorgimento
CIRILLO; EUROPA ORIENTALE IDEA NAZIONALE SEC. XIX; METODIO
anno
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1986
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pagina
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151
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142
Marina Milan
portato all'individuazione della stessa opera, sempre nell'edizione lionese attribuita a Roger, anziché a Roget. 6> L'equivoco deriva dal fatto che, nella copia conservata a Parigi, il cognome dell'autore in copertina compare sotto Roget, corretto a mano in Roger secondo la dicitura della pagina di intestazione intema. Peraltro, poiché tutte le bibliografie7) e le riviste dell'epoca8) consultate, nonché gli stessi cataloghi della Casa editrice Douniol 9) attribuiscono sempre lo scritto a Roget, si può ragionevolmente ipotizzare che questo fosse il vero cognome dell'autore, il cui nome resta sconosciuto.
Il testo non è privo di, sia pur labili, annotazioni personali. In particolare, nel corso della esposizione dei fatti relativi alla battaglia di Castelfidardo, l'autore parla diffusamente e con viva ammirazione dei tanti lionesi partiti per l'Italia per combattere in difesa del Pontefice: 10) l'esplicito riferimento a Lione e alla regione circostante, nonché la certezza che l'opuscolo fu pubblicato in prima edizione in quella città, lascia presumere che Roget ne fosse originario o che vi risiedesse abitualmente. Inoltre, si sa che il personaggio compì un viaggio nell'Italia meridionale durante il periodo considerato n) per cui, almeno nella parte centrale, il saggio fu il frutto di una esperienza diretta. Fin dal primo capitolo, infine, egli si dichiara cattolico o, per usare le sue parole, juste, contrapponendosi, sia ai fautori della causa italiana, sia ai più tenaci oppositori. **>
L'opuscolo, che è dedicato ai principi italiani spodestati, si compone di tre parti distinte. Nella prima, intitolata Da Torino a Napoli, si sostiene la tesi della complicità tra il governo piemontese e Garibaldi nell'impresa dei Mille, che viene scandagliata con attenta meticolosità. Nella seconda parte Da Torino a Gaeta primeggia la figura di Francesco II, vittima della propria magnanimità e dei silenzio internazionale di fronte all'inesorabile avanzata delle forze ormai guidate da Vittorio Emanuele II; si cerca, inoltre, di documentare il malgoverno instaurato nell'ex-Regno delle Due Sicilie dai piemontesi. Segue l'ultima parte Da Torino a Roma nella quale, con tesi analoghe, si esamina la questione romana fino a sostenere che, dopo la vittoriosa conclusione
W Ivi, Auteurs, v. III.
7) Cfr. Journal general de VImprimerle et de la librairie, II* sèrie, t. XII, 1868, Paris, 1868, p. 436; Bibliographie de la France, Journal general, a. LVII, 1868, ad in-dicem.
8) Cfr. Tables générales des tomes XXX-L de la Bibliographie catholique , 1 janvler 1864-3 J-décembre 1874, Paris, Bureau de la Bibliothèquc catholique, 1875, ad indicem', Revue du monde catholique, 1868; Polybiblion, Revue bibliographique univer-selle, 1868, ottobre, p. 85; Civiltà cattolica, 22 marzo 1869, p. 73.
9> Sulla casa editrice Douniol è stata consultata la documentazione conservata alla Biblioteca Nazionale di Parigi (in seguito BNP) che, per il periodo 1856-1875, comprende quasi esclusivamente cataloghi. L'opuscolo del Roget compare per la prima volta nel Catalogue dell'aprile 1869, pp. 44 e 60 e ancora in quello del 1873, p. 55.
i0> ROGET, op. cit., p. 98.
il) Ivi, p. 80.
,2> ... la fraciion de presse qui possedè toules nos sympathies, celle dont nous ap-prouvons la conduite, parce qu'elle n'a jamais devié du sentier de l'honneur et de la justice, est celle que l'on prétend déconsidérer en lui appliquant la qualification de Clericale, et que nous désigncrons sous l'épithète de Juste (Ivi, pp. 1-2).