Rassegna storica del Risorgimento
CIRILLO; EUROPA ORIENTALE IDEA NAZIONALE SEC. XIX; METODIO
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1986
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Marina Milan
cesso di unificazione valutato negativamente, tanto per gii interessi della Francia, quanto per il benessere della stessa penisola italiana, frantumata geograficamente e diversificata per cultura e tradizione politica. Un État de 26 millions d'àmes comme serait l'Italie scriveva da Bruxelles Proudhon est un État dans le quel toutes les libertés provinciales et municipales sont confisquées au profit d'une puissance supérieure qui est le gouvernement . E Raudot, editorialista del Correspondant, aggiungeva Le Piémont est l'ambi-tieux instrument de cette idée d'unite absolue . w
Sulla base di queste premesse, ne consegue che la pubblicistica francese di ispirazione antigaribaldina può essere suddivisa in almeno quattro filoni: quello cattolico, imperante dal 1859 al 1867, che fu senza dubbio il più importante per la vivacità e l'ampiezza del dibattito ohe, naturalmente, privilegiò la questione romana, sviscerata sotto il profilo diplomatico, giuridico e religioso; quello legittimista che, peraltro, si affievolì pochi mesi dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie e che incentrò la polemica su Francesco II; quello antiunitarista, tendenzialmente più incline ad una transazione diplomatica per la questione romana, ma che, ancora nel 1867, prospettava per il Regno d'Italia la possibilità concreta di costituirsi in confederazione. A quest'ultimo filone si affiancò una quarta corrente, più realistica delle altre, che prese forza soprattutto in seguito ai fatti di Aspromonte: accettata la irreversibilità del fatto compiuto, i rappresentanti di questo gruppo si dimostravano del tutto convertiti all'idea dell'unità italiana, ma, al tempo stesso, poiché temevano per il consolidamento interno del nuovo Stato, sollecitavano una posizione di rigida fermezza da parte del governo di Torino che avrebbe dovuto continuare ad opporsi anche con la forza ad ogni tentativo di Garibaldi. Tale atteggiamento trovava altresì fondamento in una critica del potere temporale che, nel lungo periodo, era destinato ad esaurirsi per lasciar spazio al primato spirituale della Chiesa.
Emblematico esponente di tale corrente è Brodin-Collet, direttore del-l'Institut Polytechnique di Parigi, il quale in un pacato saggio di ispirazione antiaustriaca comparso nel 1862 L'Italie au point de vue frangais et ita-lien38) si proponeva di dimostrare che la sopravvivenza del nuovo Stato, nato per una concomitanza di fattori, al di là delle aspettative degli stessi italiani, non poteva costituire un ostacolo per il mantenimento della pace internazionale. Con il sostegno della Francia, che con la svolta di Villafranca aveva dato il via alla soluzione unitaria, e con una sana politica istituzionale, il governo di Torino avrebbe avuto ragione del partito rivoluzionario e del bri-
et frangais, Paris, Dentu, 1860; A. NETTEMENT, Appel au bon sens au droit et à l'histoire en réponse à la brochure Le Pape et le Congrès , Paris, Lecoffre, 1860; RAUDOT, L'unite de l'Italie, in Correspondant, 25 novembre 1860; [ANONIMO], Pas de statu quo, il seri l'Autriche et nuit au Pape, Paris, Dentu, 1862; DE REAUMONT, Les projets de confedera-tìon Ualienne, Paris, s.e., 1862; [ANONIMO], L'Unite Ualienne, Paris, s.e., 1862. Sull'argomento cfr. anche H. CONTAMENE, Le rève du système fédératif frangais et l'Italie, in Rassegna storica Toscana, 1962, pp. 187-200.
3*) P. J. PROUDHON, op. clt., p. 25. Sulla posizione di Proudhon cfr., P. GUICHONNET, Proudhon contro l'unificazione, in La Fiera Letteraria, 2 luglio 1961.
3T) RAUDOT, op. cit, p. 389.
x) A. BRODIN-COLLET, L'Italie au point de vue frangais et ilalien, Paris, Dentu, 1862.