Rassegna storica del Risorgimento
CIRILLO; EUROPA ORIENTALE IDEA NAZIONALE SEC. XIX; METODIO
anno
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1986
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Marina M ilari
sia pur mescolata ad astio. Tipico esempio di tale atteggiamento è l'opuscolo del De Lauriston, il quale, se da un lato si proponeva di proclamer que Garibaldi par sa filibusterie, que Cavour par son machiavellìsme ont contaminé la question italienne , purtuttavia riconosceva al primo doti di capo eccezionali: cet aventurier, soldat brave entre les plus braves, habile entre les plus habi-les chefs de bandes est probablement susceptible d'étre vraiment general.44' I libellisti meno faziosi gli riconoscevano indubbie qualità positive come l'onestà, la lealtà, la semplicità dell'animo e dello stile di vita, l'innato altruismo. Così il legittimista La Rochefoucauld lo definiva un chef qui, au moins lui, eut la franchise de son ròle et le disintéressement du fanatisme 45) e Proudhon, in un articolo che pur condannava la fallita impresa del 1862, precisava: Je rends le plus sincère hommage au caràctère de Garibaldi, à son dévouement chevaléresque, à sa haute probité qui ne marchande pas ses services pour une idée . **>
Spesso le imprese garibaldine sembravano ispirate soltanto dalla innata ingenuità de l' aventurier , che veniva contrapposta al machiavellismo di Cavour o al disegno dinastico che animava Vittorio Emanuele. Da qui, la tendenza a spostare la polemica sugli altri protagonisti della scena politica italiana, considerati i veri istigatori delle ribalderie garibaldine, complici consapevoli del tentativo di annientare i piccoli Stati e la sovranità temporale del Pontefice attraverso la strumentalizzazione del partito rivoluzionario o il sopruso plebiscitario. Le Royaume de Naples a été indignement volé par Victor Emmanuel stigmatizzava Felix Saulnier de Pierrefond AT> e un altro anonimo legittimista accusava il re piemontese di essere entrato in lizza per consacrer les violations accomplies et sauver Garibaldi d'une défaite certame 48) e per instaurare nel Regno delle Due Sicilie, unanimemente solidale con Francesco II, un regime poliziesco fatto di fucilazioni in massa, di arresti ingiustificati e di persecuzioni di ogni genere. 49>
Tale asprezza proseguì anche dopo la proclamazione del Regno d'Italia ed il suo riconoscimento da parte del governo imperiale: la propaganda anti-italiana, che continuò a fare riferimento al solo Piemonte, quasi per ribadire la volontà di non accettare il nuovo Stato, fu caratterizzata dalla denuncia sistematica della politica ambigua e ricattatoria verso la Francia a proposito della questione romana e da una chiara presa di posizione sul fenomeno del brigantaggio che, soprattutto i legittimisti, attribuivano al malgoverno dei piemontesi nel Mezzogiorno, nonché allò spontaneo desiderio di quelle popolazioni di restaurare l'antico regime.
*f) N. DE LAURISTON, Garibaldi et Cavour, Paris, Dentu. 1861, p. 13.
*5) LA ROCHEPOUCALD due de DOUDEAUVILLE, Francois II roi d'Italie, Paris, Dentu, 1861, p. 9.
*) P. J. PROUDHON, Garibaldi et l'unite italienne, in Office de Pubblicità, Bruxelles, 7 settembre 1862. L'articolo fu successivamente inserito nella raccolta di saggi La Fèdera-tion et l'Unite en Italie cit., pp. 37-62. Nello stesso scritto Proudhon definisce il nizzardo la plus grande et la plus noble individualité de l'Italie (Ivi, p. 43).
F. SAULNIER DE PIERREFOND, La Frutice. l'Angleterre et le roi Francois il, Paris, Douniol, 1860, p. 11.
<*> Francois II et l'Europe, Paris, Delsol, 1861, p. 8.
) Ivi, pp. 9-10. '* **- "*