Rassegna storica del Risorgimento

ESERCITO PONTIFICIO 1850-1870
anno <1986>   pagina <171>
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Marina Milari
dei polacchi, per l'Italia si esprimeva a favore' della Confederazione che meglio sembrava conciliare la duplice esigenza di un affrancamento dall'Austria e della sopravvivenza del potere temporale della Chiesa.112) Soprattutto, nella lettera condannava la connivenza di Cavour con il nizzardo: Vous donnez à Garibaldi rendez-vous dans six mois sur le tombeau des apótres ,l3> mentre due anni dopo si sarebbe lamentato con Cesare Cantù d' une nation morale-ment enféodée à Cavour et à Garibaldi, au princes de furbes et au prince des forbans . U4>
Ai cattolici liberali sembra appartenere il Roget nel cui opuscolo tutti gli elementi che caratterizzarono la polemica antigaribaldina sono presenti e va­riamente sviluppati. È evidente il tentativo di una analisi complessiva, preoc­cupata di inquadrare i singoli avvenimenti, dal 1859 al 1867, nel contesto della politica italiana ed internazionale, non tanto per denunciare con majgjiore cognizione di causa le diverse responsabilità, quanto per prospettare una soluzione definitiva della annosa questione. Pertanto l'opuscolo si propone co­me una indagine storica su l' Italie au point de vue general , 115> motivata dall'opportunità di fare finalmente chiarezza su una questione che in Francia, a distanza di un decennio, continuava a condizionare le scelte delle diverse componenti politiche e a sollecitare l'opinione pubblica. Nous croyons, en notre qualité de citoyens francais d'émettre une opinion sur la question ita-lienne , dichiarava l'autore nel definire la propria posizione di totale adesione al progetto napoleonico di una confederazione che rendesse la penisola indi­pendente dalle Alpi all'Adriatico, salvaguardando l'integrità degli Stati pon­tifici. 1J
L'antiunitarismo è, quindi, il leit motif ricorrente in tutto il saggio, moti­vato dall'esistenza della questione romana, dal carattere composito dell'Italia e da esigenze di carattere internazionale. Da qui la condanna della visione anti­tetica di Émile Ollivier, il quale, riferendosi al conflitto del 1859, parlava di guerre nationale et libérale che avrebbe risvegliato il popolo italiano dopo tre secoli di schiavitù. 117> Per contro, l'indagine di Roget mira a dimo­strare la tesi dell'assoluta estraneità delle popolazioni dei diversi Stati italiani alle vicende che determinarono l'unità e, quindi, la menzogna del cosiddetto voto universale , Soprattutto, sembra prevalere la tendenza a focalizzare l'attenzione sull'Italia meridionale che aveva conosciuto personalmente.
Le istanze legittimiste sono presenti nel tentativo di ribaltare le accuse quotidiane che la stampa filopiemontese muoveva contro Francesco II, ampli­ficando l'eco delle vittorie garibaldine ed il fenomeno del brigantaggio.
1B) Cfr. Carteggio Montalemberl-Cantù cit., p. 45.
H3) C. MONTÀLBMBERT, Lettre à M.le C.te de Cavour cit., p. 8.
1M) Carteggio Montalembert-CantU cit., pp. 192-193. Montalerabert condannava la debolezza che, a suo giudizio, dimostravano i cattolici italiani di fronte alla questione romana e confidò a Cantù la propria perplessità per l'adesione di Alessandro Manzoni al moto garibaldino {Ivi, p. 185).
1*5) ROGET, op. cit., p. VII.
J) Ivi, pp. IX-X.
U7> Ivi, p. XII. Su Émile Ollivier cfr.: E. OLLIVIER, L'Empire liberal, Paris, Car-nier, 1895-1919 (18 volt.); T. ZELDIN, É. Ollivier cit.; A. TROISIBR, Émile Ollivier et l'Italie, in Souvenir napotéonien, 1979, 42, 304, pp. 35-40.