Rassegna storica del Risorgimento
ESERCITO PONTIFICIO 1850-1870
anno
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1986
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Antiarìbaldmsmo in Francia
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a donne sa démission où il a été destitué , ') La situazione dei napoletani veniva paragonata a quella dei polacchi che apparivano ingovernabili perché non tolleravano la dominazione russa che sopprimeva le istanze di nazionalità con un regime di tipo poliziesco.
Peraltro, la denuncia della crisi amministrativa e della destabilizzazione sociale, in Roget, è il pretesto su cui si fonda la richiesta di un intervento da parte francese. Infatti, poiché Vittorio Emanuele II era da considerarsi un usurpatore, la Francia, la cui sensibilità verso la questione polacca era nota, per coerenza avrebbe dovuto appoggiare, eventualmente attraverso canali non ufficiali, la formazione di un corpo di volontari che avrebbe combattuto nel sud d'Italia per restituire il trono al suo legittimo sovrano.13ff>
Le tesi antiunitarie sono meglio evidenziate nella terza e ultima parte dell'opuscolo in cui l'autore ripercorre con ritmo incalzante gli aspetti più significativi della storia italiana che modificarono il programma iniziale di Napoleone" III determinando la realizzazione dell'unità. La politica delle annessioni, l'invasione delle Marche e dell'Umbria e la stessa Convenzione di Settembre, già duramente criticata da mons. Dupanloup, avevano allontanato il progetto confederativo. Ma la disfatta di Mentana, dovuta al fatto che Garibaldi, nello Stato pontificio, non aveva potuto contare sulla defezione degli apparati militari e burocratici, né sulla astensione della Francia, rimetteva tutto in discussione.
Quindi, la questione romana imponeva una soluzione non transitoria che salvaguardasse l'intangibilità del potere temporale del papato, secondo l'opinione prevalente in tutto il mondo cristiano: di conseguenza, nel lungo periodo, tutte le potenze cattoliche avrebbero dovuto affiancarsi alla Francia e concorrere, con l'insediamento alternato di guarnigioni proprie nei punti chiave degli Stati pontifici, a tutelare l'indipendenza della S. Sede.131)
Ma quel che appare più interessante è il rilancio della proposta confederativa con la tardiva applicazione degli accordi di Villafranca pour le salut de l'Italie entière.m) Infatti, nel giudizio dell'autore nel 1868 la situazione finanziaria del nuovo Regno appariva precaria: Ajoutons que la confiance est perdue, que le commerce est ruiné, que l'on a aliène et dévoré les trésors publics de ces divers États et anneanti aussi les ressources qui auraient pu les rétablir dans leurs fmances; que actuellement on ne sait plus à quels moyens recourir pour combler le gouffre que l'on a creusé! On est arrivé, à bout d'expédients, à porter une main sacrilège sur les biens de l'Eglise et des coromunautés .l33) Pertanto Roget confidava nella possibilità che la Francia, in
12 ROGET, op. cit. p. 85.
130) ivt p. ss. Durante il periodo considerato, in Francia si pubblicarono molti opuscoli dedicati ad una analisi comparativa Ira la questione italiana e quella polacca. Tra questi cfr. [ANONIMO], La Pologne et les deiix Siciles, Paris, s.a.; A. DE BRIMONT, Justlce pour Naptes et la Pologne. Lettre à Gladstone, Paris, Toutes les librairies, 1863.
D ROGET, op. alt,, pp. 129-130,
m jvit p. 126.
133) [vtt p, 123; cfr. anche GEEL, De la sltuatlon fìnancière de l'Italie, Lyon, 1867. Di ben diverso avviso era Marc Mounier li quale, quasi contemporaneamente, pubblicò un articolo sulla Revue des Deux Mondes in cui si sottolineava che l'Italia aveva raggiunto una unità linguistica attraverso una buona politica scolastica ed aveva avviato con sue-