Rassegna storica del Risorgimento
ALBANI FELICE CARTE; ALBINI(FAMIGLIA) CARTE; ANNARATONE ANGELO
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1986
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Vita dell'Istituto
strade, gli acquedotti ecc. Né vanno trascurati gli investimenti per l'impianto di una prima rete industriale intesa a rinnovare il panorama economico dell'Anconitano segnato dalla secolare predominanza di una produzione essenzialmente agricola.
Agli interventi ha fatto seguito un breve dibattito dal quale è venuta la conferma della validità degli incontri di studio su argomenti post-unitari avviati già nel dicembre del 1984 dal nostro Comitato.
REGGIO CALABRIA. Tn collaborazione con la Deputazione di Storia Patria e degli Amici del Museo, il nostro Comitato reggino ha organizzato il 17 maggio u.s. la presentazione del volume di Augusto Placanica, // Filosofo e la catastrofe, da parte dei prof?. Lucio Gambi, dell'Università di Bologna e Sebastiano Martelli, dell'Università di Salerno. Ha presieduto il prof. Pasquale Amato ed è intervenuto lo stesso autore.
Il prof. Gambi ha evidenziato l'originalità di quest'opera sul terremoto calabro-messinese del 1783, pienamente rispondente ai fini stabiliti dall'autore: analizzare gli effetti del sisma sulla mentalità e sui comportamenti delie masse, come pure sulle opinioni scientifico-filosofiche degli intellettuali. Una catastrofe, dunque, studiata in chiave antropologica dove si mette in luce il dramma delle popolazioni che, preoccupate dai segni premonitori, inebetite dal terrore e dalla disperazione, solo gradualmente passano alla rassegnazione e all'assuefazione per poi sfociare in una fase di eroticità, priva dì inibizioni e repressioni. Inoltre il terremoto, mentre fa riemergere nella gente antiche credenze apocalittiche in quanto viene considerato strumento dell'ira di Dio, suscita negli strati colti dispute e riflessioni sulle sue cause e conseguenze.
L'altro relatore, il prof. Martelli, dopo aver delineato la posizione culturale ambigua degli intellettuali calabresi del tempo, oscillanti tra tradizione e innovazione, ha sottolineato l'importanza delle varie pubblicazioni a carattere scientìfico e poetico rintracciate dall'autore e analizzate ed interpretate, a riprova dell'avvenuto inserimento nel dibattito illuminista europeo da parte dell'intellettualità meridionale del tempo. Delle classi subalterne non si hanno testimonianze dirette ma filtrate attraverso gli scritti di questi autori che approfondiscono il solco creatosi tra essi e il popolo.
L'ultima parte del libro è dedicata alla produzione poetica sul terremoto che, sebbene sia nel complesso un tentativo artisticamente debole, si rivela importante come proiezione in campo letterario della mentalità tradizionale del popolo. Infine il prof. Placanica ha precisato il concetto di filosofo con cui va inteso non un tecnico del pensiero ma un qualunque intellettuale capace di ragionare e discutere senza preconcetti. Ha poi messo in luce il potere di persuasione e la capacità aggregante della Chiesa subito dopo il cataclisma, unico punto di riferimento per le masse sconvolte ed unica forza capace di gestire i problemi di diversa natura scaturiti dal terremoto.
Alla manifestazione è seguito un ampio dibattito relativo alle tematiche del volume presentato.
Con la collaborazione della Deputazione di Storia Patria e degli Amici del Museo, il nostro Comitato il 27 maggio u.s. ha organizzato la presentazione del volume di Giuseppe [nardi. La scuola, la Calabria, il Mezzogiorno, da parte del prof. Pasquale Amato, dell'Università di Messina. Ha presieduto il prof. Gaetano Cingari ed è intervenuta la figlia dell'autore, prof. Margherita Isnardi Parente.
Il relatore ha passato in rassegna la vita e l'opera del meridionalista Isnardi, piemontese d'origine ma calabrese d'adozione, che collaborò con entusiasmo all'A.N.I.M.I. (Associazione per gif Interessi del Mezzogiorno Italiano) fondata da Zanotti Bianco. Nominato professore in un Istituto del Catanzarese e venuto a contatto con le miserevoli condizioni della Calabria del primo '900, intrisa di povertà e residui fcudalistici e depauperata da una massiccia emigrazione, Isnardi si prodigò per promuovere la crescita sociale e culturale della regione. Partecipò al primo conflitto mondiale e nel dopoguerra ebbe la direzione delle scuole gestite daH'A.N.l.M.l. 1 suoi numerosi saggi sulla Calabria riflettono una profonda conoscenza dell'ambiente territoriale e sociale calabrese nonché dei molteplici