Rassegna storica del Risorgimento
GREGORIO XVI PAPA (BARTOLOMEO ALBERTO CAPPELLARI); STATO PONTIF
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1986
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Alberto M. Ghisalberti
H principe Torlonia non inscenava solo grandiosi presepi e ospitava il fior fiore della gens comme il faut , alta prelatura compresa, ma aiutava il governo pontificio a rimediare i propri guai finanziari, aprendogli un altro credito di due milioni di scudi per ripianare il debito lasciato dalTE.mo Tosti nella sua gestione .3)
Ma la notizia che in quella stessa fine di gennaio litigassero fieramente tra loro sui meriti della Elssler e della Cerrito, nella trattoria Bertini (dove, nel '49, Mazzini pranzerà spesso con Saffi e Pistrucci), il libraio Giovanni Gallerini, che aveva un grande negozio di stampe di gran lusso d'ogni genere in piazza Montecitorio, e Bartolomeo Polverosi, secondo revisore delle suppliche nella Dataria apostolica, temiamo suscitasse maggiore interesse. La questione era d'importanza , scrive, forse sorridendo, il Roncalli, per cui, secondo il parere dei rispettivi patrocinatori , la decisione fu lasciata alle mani. Il fatto sta che Gallerini fu il primo a menare, e fortemente, per cui sembra che quegli vincesse la causa . Se non knock-out, c'è motivo di ritenere che il rappresentante della Datarìa apostolica sia stato messo knock-down.
Non fu un gran carnevale quello del '46, cominciato sotto la pioggia, turbato da incidenti gravi durante la corsa dei barberi, funestato dalla morte della moglie di un pittore durante un ballo a palazzo Fiano. Presso Campo Vaccino, la sera dell'8 febbraio, un sottufficiale delle poste, ubriaco fiadicio, girava mal guidando un carrettino, tirato da un somarello; preso in giro da tre artigiani si scagliò sul gruppo e con la lama di un bastone animato ne ferì uno. La risposta fu tragicamente immediata: il feritore e i suoi compagni lo disarmarono e lo uccisero.
Ma, a parte gli omicidi, i ferimenti, la sorpresa della preparazione di una fuga dalle Carceri nuove, le pittoresche stramberie di quei muscolosi discendenti dei Quiriti, colti un tempo sul vivo dal pittor de Trastevere Pinelli o interpretati dal Belli, i nuovi guai alla corsa dei Barberi, le attività dei borzaroli, non si dimenticava il carnevale, con la dovuta semplicità, nemmeno in Vaticano. Il 22 febbraio, vi si fece una delle solite tombole, con l'intervento dei cardinali Mattei, Patrizi, Polidori, Orioli, Altieri, Asquini e i soliti prelati e patrassi, I premi stabiliti erano scatole di dolci e un corno ( noto strumento per la iettatura ). Molti cardinali vinsero scatole di dolci e a mons. Medici, maestro di Camera, toccò in sorte il corno simpatico . La Conversazione fu servita abbondante-
cena di centottanta coperti, alla quale fu invitata la grande danzatrice, ma senza critiche e commenti delle altre aristocratiche commensali, ivi, p. 168.
*> Ivi, pp. 162, 355. Adolfo Rothschild ebbe parte nel prestito.