Rassegna storica del Risorgimento
GREGORIO XVI PAPA (BARTOLOMEO ALBERTO CAPPELLARI); STATO PONTIF
anno
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1986
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409
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Questi furo gli estremi onor renduti 409
notizie sulla salute del Pontefice. Il quale aveva, il 21 maggio, celebrato solennemente in San Giovanni in Laterano la festa dell'Ascensione, ma, tornato in Vaticano, era stato colto da un accesso febbrile. Il principe Chigi poteva registrare due giorni dopo, che tutte le voci concordavano in assicurare che il Papa da ieri è senza febbre . Ma i giorni che seguirono non consentirono illusioni. Il ritorno della febbre e la comparsa di una risipola In una gamba, benché sinora il male non abbia aspetto allarmante, la circostanza della gravissima età dell'infermo fa stare in apprensione , annotava il 29 colui che sarebbe stato ancora una volta Maresciallo del Conclave. Lo stato di salute del Papa continuava ad essere piuttosto minaccioso, giacché la febbre non lo abbandonava mai (e qualcuno dice che sulla sera, ora nella quale suol far risalto, si osserva qualche difficoltà di respiro) e la risipola si estende molto sulla gamba... . Anche la notte sulla domenica ci fu un risalto di febbre , per cui il Pontefice è stato più inquieto ed ha voluto comunicarsi . Fu allora che, rifiutando ogni particolare forma di cerimonia, imposta dalla sua altissima dignità, asserì: Voglio morire da frate, non da sovrano .
Anche se scritte ventiquattro anni dopo la fine di Gregorio XVI, ie memorie di Giuseppe Galletti offrono una impietosa, ma pittoresca rievocazione di quello che si sperava e di quanto accadde in Castello e sicuramente anche in altri luoghi di pena quando si ebbe la certezza della scomparsa del Papa.
La morte del Pontefice era per noi una suprema speranza: era impossibile non accadesse qualche gran mutamento, e non potevamo non desiderarla con tutto l'animo. Grave d'anni, e affetto da qualche malore non era improbabile che qualunque lieve causa lo conducesse a morte: le nostre speranze non erano infondate, e riempivano l'animo di tutti. Niun altro pensiero più ci occupò... Potemmo accordare per modo le nostre relazioni col di fuori, che ogni mattina uno almeno di noi vedeva qualcuno nel parlatorio e riceveva le novelle della salute del Papa. Benché non fossero concordi le voci, pure prevalevano le sinistre, e sembrava certo che egli peggiorava ogni dì. La moglie di Malknek (sic) si era procacciata una relazione nel Vaticano ed aveva promesso a suo marito che se il Papa morisse, ella sarebbe apparsa sul ponte, e di colà avrebbe fatto certi determinati segni. Da quel momento uno di noi stava per turno costantemente in vedetta sull'ultimo finestrone del Giretto più prossimo al Ponte onde cogliere la sospirata novella. I giorni
> CHIGI, Diario cit., p, 176.