Rassegna storica del Risorgimento
GREGORIO XVI PAPA (BARTOLOMEO ALBERTO CAPPELLARI); STATO PONTIF
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1986
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Questi furo gli estremi onor fenduti 411
Moroni, che lo aveva sempre assistito, quando vide il caso disperato, perde la testa e fu portato via quasi fuori di sé . Tra le voci assurde circolate più tardi lo Schmidlin accenna anche a quella dell'avvelenamento del Pontefice e all'accusa sussurrata contro i due medici, Poggioli e Baroni, ai quali si rimproverava di non aver compreso la gravità del male, di averlo lasciato morire di fame e senza sacramenti. Calunnia questa smentita dal fatto che egli stesso aveva chiesto la comunione dopo la mezzanotte del 31 e, pienamente cosciente, ricevette anche l'estrema unzione.
La testimonianza più attendibile perché assunta a fonti dirette è quella offerta dal dispaccio particolare del 1 giugno del vice-console sardo Luigi Basso, che già il 30 maggio aveva annunciato a Torino il peggioramento della salute di Sua Santità.
Nella giornata [del 31] non aveva voluto ricevere alcuno, ma sul far della sera entrò nella camera della S.S. il cardinale Mattei, che visto lo stato aggravatissimo in cui si trovava, fece chiamare il sottosacrista, onde fossero all'augusto ammalato somministrati i soccorsi spirituali, se più valer non poteano li temporali; siccome però nel giorno medesimo aveva per divozione ricevuto il S.S. Viatico, non gli venne somministrato che il Sacramento della Estrema Unzione, per cui essendo prescritto che li sommi Pontefici, prima di riceverlo, debbono fare la solenne professione di fede, il sottosacrista disse la formula ed il Santo Padre accennò affermativamente col capo. Negli ultimi momenti giunse il cardinale Lambruschini, e prima che egli spirasse gli fece ripetere i nomi di Gesù e Maria, che pronunziati appena, alzando le mani al Cielo, si riposò nel Signore .
Due giorni dopo la descrizione della pia morte del Pontefice, anche
I8> TERESA BUTTINI, La morte di Gregorio XVI e l'elezione di Pio IX nelle lettere del viceconsole Luigi Basso al conte Solaro della Margarita, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XXVI1 (1940), p. 52. Il dispaccio del 30 maggio con il quale il Basso aveva informato il suo ministro del peggioramento delle condizioni di Gregorio XVI doveva aver fatto seguito ad un altro ordinario dello stesso giorno nel quale si affermava che la malattia da cui è affetta da alcuni giorni S. Santità, e che fortunatamente non lascia motivo di grave inquietudine a malgrado dell'età avanzata in cui trovasi il Santo Padre, aveva dato luogo a molte dicerie, aumentate dalla circostanza di essersi licenziata sino a nuovo ordine l'anticamera pontificia, ivi, p. 55. In un altro particolare del 3 giugno il Basso, dando notizia al Solaro delle voci che erano corse di temuti disordini, aggiungeva: vi ha persino chi suppone che queste circostanze possano avere influito sulla fine accelerata ed impensata del Sommo Pontefice, ivi, p. 55.