Rassegna storica del Risorgimento
GREGORIO XVI PAPA (BARTOLOMEO ALBERTO CAPPELLARI); STATO PONTIF
anno
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1986
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pagina
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414
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414 Alberto M. Ghisalberti
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nella processione di oggi si temette qualche espressione popolare sinistra a carico del cardinale Lambruschlrù e altri che non ebbe luogo . ?
Nella pittoresca rievocazione delle esequie papali che il futuro autore degli Ultimi casi dì Romagna inserisce nella seconda parte dei Miei Ricordi, dovuta a lui e non alla raffazzonatura di Giuseppe Torelli, c'è un ricordo di quanto accadde alla morte di Gregorio XVI che, anche se non è, come si direbbe oggi alla TV, in diretta, sembra confermarci alcune delle voci che allora corsero.
Quando il Papa è agli ultimi, e che è evidente l'impossibilità di un ritorno indietro, tutti i legami che tenevano uniti a lui i suoi famigliari più intimi si spezzano... Molte volte l'infelice vecchio muore solo. Così accadde a Gregorio XVI. Cito le parole d'un mio amico, che credo veridiche: "Un povero lavoratore del giardino di Belvedere che voleva bene al Papa, il quale, passeggiando, s'era fermato più volte a parlare con lui e gli aveva regalato qualche mezzo scudo, seppe che il Papa era agli ultimi. Questo pover'uomo si mise in cuore di volerlo rivedere ancora. Trova aperta la scaletta segreta, sale, arriva a un gabinetto. Bussa: nessuno! S'avanza incerto. Trova un'altra porta, entra in una camera. Nessuno 1 Apre una terza porta, si trova nella camera del Papa, e lo vede che sul capezzale aveva un monte di guanciali; ma volendosi forse aiutare in una soffocazione, s'era piegato su un lato e stava col capo penzolone fuor della sponda. Il povero giardiniere si slancia per aiutarlo, e alla meglio lo rimette nel letto a dovere. Poi lo chiama, lo tasta, e lo trova freddo!... Allora si getta in ginocchio, piangendo, e recita un De Profundis per il morto Papa. Entra in quella uno dei suoi famigliari, che doveva tornare dal-l'aver messo roba in sicuro; si stupisce, lo sgrida, lo minaccia se mai parlasse, e lo caccia. Ma il giardiniere parlò" J.23*
25 A. M. GHISALBERTI, Una fonie importante per la storia del Risorgimento romano, in Archivio della Società Romana di Storia Patria, a. LXXVI (1953), p. 180.
M. D'AZEGLIO, / miei ricordi, a cura di ALBERTO M. GHISALBERTI, Torino, Einaudi, 1971, pp. 310-311. Roma apparente e Roma vera commenta subito dopo contrapponendo la possibilità di "simili atrocità nel servizio intèrno del Papa" al rigurgitare "nelle anticamere del palazzo" di guardie nobili, di Svizzeri, di senti* nelle, monsignori e uscieri e servitori sarà sempre il grande arcano, per chi non l'ha praticata a fondo e per anni ed anni, ed il non saperle distìnguere è l'origine di tutti gli errori di chi tratta ora la questione romana .