Rassegna storica del Risorgimento

GHISALBERTI ALBERTO M.; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO
anno <1986>   pagina <431>
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GHISALBERTI E L'ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO
La mia nomina, il 1 gennaio 1935, a Segretario generale di quella che si chiamava allora Società nazionale per la Storia del Risorgimento italiano , per divenire, pochi mesi dopo, l'attuale Istituto, mi obbligò a lasciare con malinconia il "Nazareno" e l'Enciclopedia e mi fece prendere contatto con un diverso ambiente e con ben diversi compiti, tra gli altri, quello di assumere la responsabilità della Rassegna storica del Risorgimento. Che non fu sempre impresa facile.
Con queste poche parole Ghisalberti dà notizia, nei suoi Ricordi , di quella che fu, a 41 anni, la svolta decisiva della Sua vita, quella che gli permise di tornare a dedicarsi interamente alla storia del Risorgimento. Questo motivo ideale è alla base della scelta, non certo quello economico, come sempre, del resto, in tutta la vita di Ghisalberti. Aveva chiesto sola­mente uno stipendio pari a quello che riceveva dal Nazareno e dalla Enciclopedia.
Motivo ideale, dico, come capì benissimo il suo amico Piero Zama che, in quell'occasione, gli scrisse: concludi una fatica ed inizi una missione .
La data, 1 gennaio 1935, è quella dell'inizio del Suo lavoro alla Società nazionale, ma già prima era membro del Consiglio centrale e, con Walter Maturi e Carlo Morandi, aveva organizzato a Roma, nel 1932, il XX Congresso, quando Cesare M. De Vecchi non era ancora commissario, il che avverrà nel 1933. Dall'ultimo fascicolo della Rassegna storica del Risorgimento di quest'anno compare il nome del nuovo Segretario di redazione responsabile che dovrà preparare ben dodici fascicoli all'anno fino al 1940!
Dal 1 gennaio 1935 diviene, dunque, segretario generale e si insedia in quegli squallidi locali a via dei Cerchi, dove io sono stata una sola volta per parlare della mia tesi di laurea, ma che mi sono rimasti impressi nella memoria. Vi si accedeva da cortili e scalette buie che, anche in tempi meno calamitosi dei nostri, davano un senso di pauroso disagio.
Non che lo sanno tutti i locali in cima al Vittoriano siano più facilmente accessibili, ma almeno sono pieni di sole.
A poco, a poco, a piccoli passi, Ghisalberti crea dal nulla quello che è ora l'Istituto, articolandone l'attività su tre settori: rivista, congressi, museo. Metto in primo piano la Sua azione, anche se questa era condizionata da un presidente abbastanza ingombrante. Chi dia un'occhiata alla Rassegna, nel suo divenire, si accorge che, soprattutto le rubriche (Appunti e notizie, Libri e periodici, quelle che curava personalmente), si vanno a poco a poco mutando e infittendo. A questo punto non posso non affermare che fra De Vecchi, presidente, e Ghisalberti, segretario generale, esisteva un'autentica amicizia che permetteva un discorso scientifico al di fuori delle esigenze