Rassegna storica del Risorgimento
GHISALBERTI ALBERTO M.; GUERRA MONDIALE 1914-1918; STORIOGRAFIA
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1986
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457
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L'ultima guerra del Risorgimento 457
in trincea leggevano Mazzini.34) Ma di uno solo si può parlare di una vera e propria influenza mazziniana, alla quale, dice l'Omodeo, si deve il rifiuto del nazionalismo, che era un po' il cemento del gruppo della Voce, del quale appunto faceva parte Eugenio Vajna, per il quale la prospettiva era l'universale fraternità dei popoli. Forse l'origine ungherese della famiglia (mentre la madre era italiana e l'aveva educato a Firenze) lo rendeva più sensibile alla realtà ed ai problemi del cosmo danubiano e balcanico. Nel 1911 aveva partecipato con un gruppo di volontari garibaldini alla guerriglia per l'indipendenza albanese e, allo scoppio della guerra, era stato corrispondente straordinario della Stampa in Serbia. L'Austria, egli scriveva, era la cancrena d'Europa , e dopo la sua estirpazione si sarebbe avuta con la pace la riforma e (se esse non verranno) rivoluzione liberatrice.365 Cattolico democratico e interventista, vedeva nel Mazzini, nel Tommaseo e nel Gioberti gli assertori primi del principio di nazionalità, universale e duraturo, perché la sua matrice era la civiltà cristiana. All'Italia, dunque, spettava il realizzare, dopo la distruzione dell'Austria, la propria unità e l'organamento naturale delle nazionalità vicine . **) Innamorato di Charles Peguy, un altro cattolico libero che guida al fuoco il proprio drappello contro il nemico che non odia, per la difesa di tutte le bellezze e di tutte le libertà, che ama , e muore nella luce della vita ,M) scriveva alla vigilia dello scoppio della conflagrazione mondiale: Un grande spirito mazziniano e garibaldino, che fu nelle sue scaturigini liberamente cristiano, può ancora ripassare per questa nostra Italia nel mondo. E non badiamo alla lettera che invecchia ... sì al significato che vi giaceva dentro ... Cinquantanni di vicende politiche e soprattutto sociali non devono essere passati invano, e noi giovani vorremmo raccogliere tutti gli ammaestramenti .39)
Non sfuggiva all'Omodeo, scrive Alessandro Galante Garrone, che lo spirito mazziniano se non poteva determinare d'un colpo la nuova politica italiana, agiva in Vajna e in tanti altri combattenti come commozione sincera, spronante al sacrificio. "Era come una resurrezione del Risorgimento"; e insieme un richiamo per le generazioni successive... . * Ma esprimeva anche,
34) A. GALANTE GARRONE, Introduzione a A. OMODEO, Momenti, cit., p. xxxvn. Del Berrini, arruolatosi nel 5 alpini e caduto sulla Bainsizza il 25 agosto 1917, l'Omodeo ricorda che aveva nello zaino una copia dei Doveri dell'uomo, da cui aveva appreso che bisogna dare prima di chiedere; che non ci dev'essere limite nella propria dedizione, che il primo diritto è quello di compiere il proprio dovere (ivi, p. 110). Vassalini, caduto anch'egli sulla Bainsizza a 19 anni, scriveva alla sorella: La lettura di Mazzini mi è di valido aiuto. Non ti sembra Mazzini Leopardi in azione? Ma se date la fede e la speranza a Leopardi, che cosa rimane di lui? (ivi, p. 118).
35) Oggi l'umanità non può vivere nel predominio diretto o indiretto di un solo popolo, qualunque esso sia <cit. da A. OMODEO, Momenti, cit., p. 158).
36) p. SCOPPOLA, Coscienza religiosa e democrazia nell'Italia contemporanea, Bologna, 1966, p. 295.
37) Ivi, p. 296,
3") Cit. da A. OMODEO, Momenti, cit., p. 159. 39) Ivi, pp. 159-160.
* A. GALANTE GARRONE, Introduzione cit., p. xxvm.