Rassegna storica del Risorgimento

GHISALBERTI ALBERTO M.; GUERRA MONDIALE 1914-1918; STORIOGRAFIA
anno <1986>   pagina <464>
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464 Vittorio E. Giumella
contiguità delle tombe di un colonnello italiano e di un cadetto austriaco lo aveva colpito particolarmente: Ho avuto più forte del solito l'impres­sione che tutti combattiamo per un'unica ragione che sfugge alle masse e che è la medesima per noi e per i nostri nemici . 76>
L'ultima guerra del Risorgimento nell'animo dei migliori combattenti avrebbe dovuto essere anche l'ultima guerra e, tragicamente, sarebbe, invece, passata alla storia come la prima guerra mondiale . Avrebbe dovuto essere una guerra contro la guerra per la liberazione daU'ineubo della guerra eterna , perché solo la fede in una collaborazione fra i popoli, una libera comunione di civiltà fra tutte le genti, una più alta dignità riserbata alle nazioni civili [...] solo quella fede diede ai popoli dell'Occidente il trionfo sul furore tedesco: solo in quell'ideale ha senso e valore la vitto­ria . 7S> Nel chiudere il Congresso di Trieste, il 4 novembre 1968, il Maestro diceva che la guerra, conclusasi in quel giorno di mezzo secolo prima, era stato l'inizio di una inquietudine nuova delle coscienze e al di là delle contese e degli odi antichi si era fatta strada l'esigenza di una nuova realtà fondata sul sentimento di una profonda unità . Anche questo era un retaggio del migliore Risorgimento. Il Risorgimento, scrive Omodeo, come soffio di primavera , aveva ridestato negli italiani il sacro rispetto delle anime e tutti si erano chiesti se, insieme con il sentimento umanitario , tutto ciò dovesse scomparire sotto il peso della potenza tedesca: Essendo in gioco questa sostanza spirituale, la patria era in pericolo . * È un giudizio morale molto bello, ma in che misura può essere anche una riflessione storio­grafica? Il problema se lo è posto molto chiaramente Alessandro Galante Garrone e proprio néì'Introduzione alla raccolta dell'Omodeo: Se il fiore della gioventù borghese aveva desiderato la guerra per vari motivi la continuità del Risorgimento, il completamento dell'unità, una più alta giu­stizia tra i popoli, un rinvigorimento morale della nazione [...] non sfugge tuttavia allo sguardo dello storico che a quella generazione era venuto meno
76> A. M. GHISALBERTi, in Atti del XLIV Congresso, cit., p. 263. La lettera di Manfredi di Trabia, morto a diciannove anni, il 21 agosto 1918, è in A. OMODEO, Momenti, cit., p. 128.
77) E vi sono ancora uomini come Salvemini ed i suoi amici e collaboratori dell'Unità che vogliono la guerra non solo per il compimento dell'unità nazionale, ma anche per la distruzione dell'imperialismo e del militarismo, una guerra che uccida tutte le guerre (V. DE CAPRAKIIS, op. cit., p. 88).
78) A. OMODEO, Momenti, cit., pp. 260 e 259. La guerra tedesca , dice Omodeo, nel suo prorompere aveva suscitato l'impressione delle invasioni barbariche: d'una bruta affermazione della forza d'armi associata con una brutale ragion politica ed economica: tutto doveva cedere ad essa. (Ivi. p. 60). Non conoscevo questi giudizi, quando partii per andare contro i greci, ma ricordavo bene la realtà dell'invasione del Belgio, per le pubbli­cazioni raccolte da mio padre, e il mio animo era pieno del ricordi della difesa contro i barbari persiani . Nel Museo di storia del Risorgimento di Monte Nerico avevo fatto sostare i miei alpini davanti ad una vetrina dove era conservata una mazza e ad alta voce avevo letto il cartellino di spiegazione: Bastone tedesco Italia non doma .
19) A. M. GHISALBERTI, in Atti del XLIV Congresso, cit., pp. 264-265.
* A. OMODEO, Momenti, cit., pp. 60-61.