Rassegna storica del Risorgimento
GHISALBERTI ALBERTO M.; GUERRA MONDIALE 1914-1918; STORIOGRAFIA
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1986
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469
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L'ultima guerra del Risorgimento 469
atteggiamenti nel presente. Marc Bloch, all'indomani della disfatta francese del giugno 1940, di fronte allo smarrimento e alla confusione degli animi, scriveva che ci sono due categorie di francesi, che non comprenderanno mai la storia della Francia: ceux qui refusent de vibrer au souvenir du Sacre de Reims et ceux qui lisent sans émotion le recit de la Féte de la Fédération . Poca importanza hanno, egli diceva, le loro attuali scelte: Leur imperméabilité aux plus beaux jaillisement de l'enthousiasme collectif suffit à les condamner . ,00> Marc Bloch pagò, di lì a poco, con la vita la fedeltà a una memoria storica, nella quale riconosceva, nel momento presente, ideali e valori fondamentali dell'esistenza di una nazione.
Negli interventi del Maestro a Trento e a Trieste si coglie la rivendicazione, come dimensione storica, dell'esperienza personale, dei sentimenti e delle speranze, delle consapevolezze: anche noi superstiti siamo pagine vissute del libro di quella vicenda non meno valide dei libri scritti oggi e dei documenti ufficiali ,,on e anche l'affermazione che libri e documenti, e, soprattutto questi ultimi, spesso possono risultare incomprensibili senza la testimonianza di chi ha vissuto gli eventi. 102> Forse anche dalla convinzione di una storia, che è sempre contemporanea, perché rivissuta, nacque anche in lui la passione per la ricerca storica sul Risorgimento, del quale, in qualche modo, si sentiva erede e continuatore. E non è un caso che l'ultimo suo lavoro sia stato dedicato proprio ai ricordi della sua guerra, la grande e indimenticabile vicenda della sua vita. Ricorderò sempre l'entusiasmo che, nel liceo Nazareno, egli poneva nel terzo anno, quando, finalmente poteva parlarci dell' ultima guerra del Risorgimento . Il discepolo ripensò a queste lezioni del Maestro, quando si trovò a vivere, con altrettanta passione, una vicenda storica, nella quale credette, anche lui, ad una eredità risorgimentale alla quale attingere, ancora una volta, ideali e valori, che rafforzassero le sue decisioni. Alla fine del 1945, quando lo ritrovai, potei dirgli che il suo insegnamento era divenuto per me ragione di vita, quando intorno era miseria e morte. Il Dante minuscolo hoepliano, che anch'io portai con me in guerra, nel ricordo del Borsi e del Maestro, pur con animo tanto diverso
storia, bensì come di guerra sorretta da quegli ideali patriottici e nazionali che erano propri della borghesia intellettuale che si riteneva erede della generazione del Risorgimento e capace di far progredire indefinitamente il principio nazionale-liberale senza convertirlo nel suo opposto, l'imperialismo. Illusione che fu pagata assai cara, con l'ecatombe soprattutto di coloro che a queste cose erano tetragoni, ma che forse, ex post, apparirà come una tappa inevitabile dell'organico evolversi dell'idea nazionale . (A. GALANTE GARRONE, Introduzione, cit., p. xi.ni). A parte la inaccettabilità della fatalità storica, il giudizio del Foa suggerisce qualche riflessione ai superstiti della ancor più sterminata ecatombe della seconda guerra mondiale.
ioo; M. BLOCH, L'étrange déjaìte, Paris, 1957 (trad. it.: Napoli, 1970, pp. 160-161).
101) Atti del XLI Congresso, cit, p. 490.
102) jvit p, 492, La storia , scrive l'Omodco, non è il documento bruto, ma il documento ravvivato e inverato dalla critica e collocato nel suo giusto posto . (A. OMODEO, Momenti, cit., p. 6). A ravvivarlo, però, ed anche solo comprenderlo, non basta la critica, ma l'esperienza fatta, quel vivo e appassionato ricordo dell'esperienza personalmente vissuta , che Alessandro Galante Garrone nota ncll'Omodco {Introduzione, cit., p. xxxvi) e che II Maestro aveva.