Rassegna storica del Risorgimento
ESERCITO ITALIANO UFFICIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE; GHISALB
anno
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1986
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Oreste Bovio
Ma l'onesto riconoscimento di dignità scientifica all'opera dell'Ufficio Storico, avallato in tempi calamitosi dal professor Ghisalberti, non è certo l'unico motivo che mi spinge a scrivere queste pagine.
Alberto M. Ghisalberti non è stato solo un dotto Maestro di storia del Risorgimento per gli allievi della Sapienza, è stato un ufficiale che ha vissuto con coraggio e con fedeltà gli ideali del Risorgimento. Interrotti gli studi universitari, durante la prima guerra mondiale lo studente Ghisalberti divenne un comandante autorevole ed un educatore entusiasta che seppe guadagnarsi una medaglia d'argento al valor militare. Nel corso della seconda guerra mondiale il professor Ghisalberti, divenuto ufficiale superiore, fu come già è stato scritto un prestigioso collaboratore dell'Ufficio.
L'armistizio dell'8 settembre 1943 trovò l'Ufficio Storico sfollato ad Orvieto, e subito si presentò la necessità di sottrarre ai Tedeschi il materiale d'archivio, specie quello relativo ai rapporti delle Unità italiane con i Comandi tedeschi in Russia e nei Balcani. Un carteggio molto delicato perché avrebbe potuto costituire un grave atto d'accusa contro molti ufficiali italiani in mano nazista.
H comportamento del ten. col. ftr. cpl. rich. Ghisalberti fu esemplare, come riporta la relazione inviata dal generale Francesco Biondi-Morra, già capo dell'Ufficio Storico, il 15 gennaio 1945 al Ministero della Pubblica Istruzione:
A S.E. IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ROMA
e, per conoscenza:
Al MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DI ROMA
Eccellenza,
nel segnalare in data 14 dicembre all'È. V. l'ottimo comportamento militare del maggiore di complemento prof. COPPA Luigi durante il periodo dell'occupazione nazifascista della Capitale, mi riservavo di trasmettere un cenno a parte circa l'attività spiegata anche dal tenente colonnello di fanteria di complemento GHISALBERTI Alberto Maria, ordinario di Storia del Risorgimento nell'Università di Roma e, dal marzo 1941 in poi, ufficiale addetto all'Ufficio Storico dello Stato Maggiore, del quale fui a capo a tutto il luglio 1944. Ciò perché l'amministrazione di origine non rimanesse all'oscuro di benemerenze che, per essere state acquisite in circostanze d'assoluta eccezione, rivestono un particolare carattere e meritano pertanto un peculiare rilievo.
Non parlerò al Ministro della P.I. delle doti e dei meriti scientifici del prof. GHISALBERTI, il quale ha dato per anni tutto l'ausilio del suo ingegno, del suo acume, della sua conoscenza, della sua vasta cultura al complesso e delicato lavoro dell'Ufficio Storico. Dirò, soltanto a questo proposito che il suo consiglio fu sempre prezioso e il suo spirito di sacrificio illimitato.
Quel che mi preme di mettere in rilievo qui come suo generale è il contegno più strettamente militare da lui tenuto, con particolare riferimento al tragico periodo che va dall'8 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Ufficiale di elevatissimo sentire, di singolare prestigio su colleghi e inferiori, d'un coraggio tanto meno amante di apparire quanto più fondato su di una solida struttura spirituale, il GHISALBERTI non poteva in verità comportarsi diversamente da come sì è comportato. Dì stanza in Orvieto alla data del-1*8 settembre, egli non si lasciò turbare dagli avvenimenti incalzanti e dall'occupazione