Rassegna storica del Risorgimento
ESERCITO ITALIANO UFFICIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE; GHISALB
anno
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1986
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pagina
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485
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All'Ufficio Storico dell'Esercito 485
tedesca della città, ma provvide, secondo le mie direttive, ai compiti che gli spettavano con calma e compostezza esemplari. Rientrato a Roma e costretto a fuggire con l'intera famiglia dalla sua abitazione e a vivere per nove mesi consecutivi vita angustiata e randagia, di continuo vanamente ricercato dagli agenti del nazifascismo, a nessun compromesso piegò mai la sua dritta coscienza e tutti i bandi dell'autorità occupante o pseudo-repubblica lo ebbero pertinacemente avverso e disubbidiente, nonostante le poco liete condizioni economiche in cui versava.
la permanente contatto clandestino con me, col maggiore Coppa e con altri ufficiali allo scopo di mantenere in vita sia pure ridotta il disperso ufficio, di seguire le vicende dei materiali occultati in Orvieto, di tenere d'occhio gli elementi infidi passati disgraziatamente a collaborare col nemico e di rendersi reciprocamente edotti degli avvenimenti in corso e dei pericoli incombenti, non ebbe un istante di sosta nella sua attività fieramente anttgermanica. Funzionava all'uopo da collegamento col Fronte Clandestino della Resistenza e con altri movimenti politici segreti, mantenendo stretti rapporti col ten. colonnello di S.M. Luigi Cano, capo di una organizzazione di patrioti, con l'avv. Federico Comandini, del Partito d'Azione, presso il quale il GHISALBERTI ed io avemmo un giorno a studiare insieme la possibilità di un coordinato lavoro di propaganda e col dott. Umberto Zanotti-Bianco, del Partito Liberale. Nella sua qualità di direttore del R, Istituto Storico per la Storia del Risorgimento, con l'aiuto fervido, devoto e disinteressato dei propri dipendenti, trasformò la sede del Vittoriano in un nascondiglio di armi e in un luogo di rifugio e di convegno di perseguitati e cospiratori (vi trovò ricovero, fra gli altri, il generale Carlo Fantoni, già capo del S.I.M.) a molti dei quali ebbe a procurare sussidi anche notevoli, e a mezzo dell'organizzazione Cano o tramite l'abate Ricciotti del convento di S. Pietro in Vincoli. Sono da computare anche fra le sue benemerenze il salvataggio delle bandiere della Scuola Militare di Roma, dell'8 Reggimento Autieri e dell'8 Reggimento Genio nonché la tempestiva fuga di alcuni patrioti in imminente pericolo d'arresto, da lui fatti avvertire dietro informazioni fornitegli dalle signorine Gisella Serra e Giovanna Cano, sorella del tenente colonnello surricordato, che coabitavano con la moglie del GHISALBEETI in un convento di suore. Inoltre, quasi a continuare simbolicamente l'attività specifica del disperso Ufficio Storico, nonostante le preoccupazioni e i pericoli del momento, collaborò serenamente con me in un lavoro sulla nostra campagna di Russia ch'io conducevo nel mio rifugio e curò, insieme al maggiore Coppa, nel Vittoriano una raccolta di pubblicazioni politiche clandestine circolanti per Roma durante l'occupazione.
Accusato con me, col Coppa e col ten. col. Drago del trafugamento d'importantissimi documenti segreti dello Stato Maggiore, alla cui conoscenza aveva particolarmente interesse lo Stato Maggiore tedesco e che, pare, dovessero servire anche alla celebrazione del processo dei generali in corso d'istruzione a Verona, fu travolto nella comune accanita persecuzione che condusse all'arresto del Coppa e a un nostro più severo occultamento. Sfuggito per miracolo ai tentacoli del centro di controspionaggio militare del S.I.D. che cercava disperatamente i documenti, effettivamente sottratti e da me nascosti in luogo sicuro, s'ebbe l'abitazione perquisita e a lungo piantonata, mentre altre ricerche intorno a lui venivano effettuate presso la sorella e presso alcuni conventi dei dintorni di S. Pietro in Vincoli! nei cui paraggi la sua presenza era stata notata, e solo il fortunato affermarsi dell'offensiva alleata sul Garigliano e sul fronte di Nettuno potè far si che la vigilanza venisse rallentata e in seguito abolita, evidentemente per la fuga da Roma degli agenti addetti.
Entrati gli Anglo-Americani a Roma, il GHISALBERTI venne insieme col Coppa richiamato subito hi servizio presso il ricostituito Ufficio Storico a titolo di riconoscimento della patriottica attiviti svolta, ma dovette col decorso 25 ottobre esser ricollocato in congedo, avendo la sua Università fatto pressioni in proposito presso il Ministero della Guerra.
La comunanza di lavoro, di propositi, di lotta e di sofferenze ha stretto fra me e gli ufficiali che nell'ora della prova mi sono stati intorno più davviclno, fedeli, coraggiosi, sereni e non dimentichi dell'onore militare e dei comandamenti della Patria, dei vincoli di stima e d'affetto che il tempo ringagliardirà più che attenuare.
Sono lieto che i principali fra di essi provengano dalla scuola e appartengano alla