Rassegna storica del Risorgimento

GHISALBERTI ALBERTO M.; UNIVERSIT? DI ROMA FACOLT? DI LETTERE E
anno <1986>   pagina <503>
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1968: LE DIMISSIONI DEL PRESIDE GHISALBERTI
Il 2 gennaio 1968 l'on. Gui, allora Ministro della Pubblica Istruzione, diramò a tutte le sedi universitarie la circolare riservata n. 10 nella quale, dopo aver trascritto la parte essenziale delle dichiarazioni rese il 29 aprile 1966 alla Camera dei Deputati sulla morte dello studente Paolo Rossi, dopo aver riportato per le parti di maggiore interesse le istruzioni che il 27 gennaio 1967 il Ministro dell'Interno aveva diramato a tutte le Prefetture, trascriveva con tono di consenso il testo di una lettera che l'allora Presidente della Conferenza Permanente dei Rettori Italiani aveva diretto agli studenti dell'Università di cui era Rettore.
Nel mese di febbraio di quell'anno, a Roma, risultavano occupate dai contestatori le Facoltà di Lettere, Architettura, Scienze Statistiche, Magistero, nonché gli Istituti di Chimica e di Fisica della Facoltà di Scienze. Material­mente parlando, oltre le scritte sui muri interni ed esterni alcune delle quali ricche di contenuto ideologico e ammirevoli per creatività che purtroppo furono poi cancellate e distrutte, oltre le porte sfondate ed i banchi sconnessi giustificati dall'irruenza dell'accesso e da romantiche barricate, l'occupazione, come purtroppo è noto, non si limitò ad esprimere ideologie politiche, ma fu anche occasione di sottrazione di apparecchi, appropriazione indebita di macchinari, furto di oggetti comunque commerciabili a Porta Portese. Il 1 marzo il Consiglio d'Amministrazione, a seguito di una prima som­maria valutazione , apprese con sgomento che il valore dei beni distrutti, asportati o danneggiati ammontava ad oltre 25 milioni; e se qualcuno volesse prendersi la briga di consultare i coefficienti di rivalutazione pub­blicati dall'Istat, potrebbe farsi un'idea abbastanza commovente dello scem­pio, ed apprezzare quindi nella giusta misura la sconcertata deplorazione del Consiglio per i gravi danni arrecati al bilancio a detrimento dei mezzi finanziari, già cosi limitati, che sono destinati a soddisfare le esigenze didattiche e scientifiche: ammesso che, all'epoca, sopravvivesse qualche studente pensoso di tali esigenze e non solo ansioso di vivere la propria stagione rivoluzionaria o, nella stragrande maggioranza, di approfittare della bagarre per superare qualche esame con insperata facilità.
I punti caldi della guerriglia all'interno della Città Universitaria erano le Facoltà di Lettere, di Giurisprudenza e gli Istituti di Chimica e di Fisica': specie di quadrilatero ben scelto secondo criteri logistici dati gli appoggi che le avverse fazioni potevano trovarvi. E dico questo perché il partito dei contestatori registrava già allora scissioni per le confligenti ipotesi di sinistra e di destra. Il campo di marte , poi, a parte le variazioni che necessità e fantasia potevano suggerire, era il piazzale della Minerva per la sua centralità oggettiva rispetto al quadrilatero e quindi per le sue attitudini strategiche: nel piazzale della Minerva, infatti, volavano più fre­quenti e micidiali quei proiettili impropri ma efficacissimi che erano i materiali da costruzione disselciati dallo scalone esterno del Rettorato, i