Rassegna storica del Risorgimento
GHISALBERTI ALBERTO M.; STORIOGRAFIA ITALIA
anno
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1986
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pagina
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511
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VECCHIE POLEMICHE E QUESTIONI ATTUALI DELLA STORIOGRAFIA ITALIANA
Ai primi del 1941 Gli annali della università d'Italia1) ospitarono un articolo di Niccolò Rodolico con alcune riflessioni Sull'insegnamento universitario della Storia moderna. L'eminente studioso della società tardo-medioevale era già entrato autorevolmente negli studi risorgimentali con il volume su 77 popolo agli inizi del Risorgimento nell'Italia meridionale (1926) e soprattutto con i primi due volumi della discussa e discutibile ma certo importante biografia di Carlo Alberto (1931-36), a cui presto avrebbe fatto seguito il terzo e ultimo volume (1943). E tuttavia ciò che adesso egli proponeva era la soppressione delle poche cattedre già esistenti e in genere dell'insegnamento di storia del Risorgimento come disciplina a se stante: che avrebbe dovuto essere assorbita nella storia contemporanea, e trasferita dalla facoltà di Lettere a quella di Scienze politiche. Pareva infatti a Rodolico che gli studi risorgimentistici fossero destinati, per la loro stessa definizione, a restare confinati entro lo stretto ambito nazionale, perdendo in tal modo la necessaria sensibilità a ciò che negli stessi anni dell'unificazione nazionale veniva maturando, nel mondo dei fatti non meno che delle idee, al di là della cerchia delle Alpi; e che generalmente fossero poco adatti a dare una conoscenza adeguata dei grandi processi di sviluppo che negli ultimi due secoli avevano investito la società europea e mondiale. Invece, un insegnamento di storia contemporanea inserito nella facoltà di Scienze politiche avrebbe potuto giovarsi di quei sussidi di studi economici, giuridici e di lingue straniere che le facoltà di Lettere non fornivano, e che erano invece indispensabili strumenti per una seria intelligenza del mondo moderno. Gli studi previsti in Lettere fornivano uno sfondo adeguato alla ricerca storica sulle età antecedenti alla rivoluzione francese, ma non alla successiva: e dunque a un riunificato insegnamento di storia medievale e moderna nelle facoltà di Lettere avrebbe dovuto affiancarsi un altro insegnamento di storia contemporanea, radicato nel più favorevole contesto delle Scienze politiche.
La proposta di Rodolico trovò l'inatteso sostegno di Antonio Monti, risorgimentista quanto mai benemerito e per molti versi caratteristico esponente degli indirizzi di studio prevalenti nella disciplina fra gli inizi del secolo e la seconda guerra mondiale.2) E fu appunto la presa di posizione del Monti amico e collega di studi di vecchia data a suscitare la
i) a. II, n. 2.
2) A, MONTI, Risorgimento e storia contemporanea, in Rendiconti del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, Lettere, LXXIV < 1940-41), fase. II.