Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
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1987
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4 Giuseppe F. de Tiberiis
erano tuttavia del tutto sconosciuti: sulla loro attività, fra la fine del 700 e gli inizi del secolo successivo, vi è un giudizio assai lusinghiero di Nicola Niccolini, là dove descrive l'ambiente culturale di Chieti ed il circolo di menti elette che confluiva dalle tre province d'Abruzzo nella casa di Antonio Nolli. Giudizio più riferito al carattere ed alle tendenze culturali che ad un compiuto impegno politico. Ma ciò che importa è che il Niccolini li inserisce, con una garbata annotazione, in quel mondo di fervidi ingegni formato dal teramano Melchiorre Delfico, da Antonio Nolli, Giuseppe de Thomasis, Giuseppe Nicola Durini e Giuseppe de Sanctis; quest'ultimo amico e corrispondente del Genovesi. 3>
Le carte venute ora in luce consentono di andare oltre i giudizi esterni e di rendere, con una qualche precisione, il profilo di questa famiglia di uomini di legge provinciali; i suoi esponenti, in un tempo relativamente breve, seppero amministrare i propri talenti, soprattutto culturali e professionali, non senza acquisire anche una modesta proprietà. Della attenzione dei Ravizza per lo spirito dei tempi , alla fine -del secolo XVIII, è ampia testimonianza il catalogo della biblioteca di famiglia, redatto nel 1785, facente parte, anch'esso del fondo. Negli stessi anni in cui Romualdo de Sterlich 4>
Collezione di diplomi e di altri documenti de' tempi di mezzo e recenti da servire alla storia della città di Chieti, fatta da Gennaro Ravizza, Napoli, Miranda, 1832-1836, voli. 4 (l'ultimo volume fu pubblicato postumo dal sacerdote Andrea Ravizza germano dell'autore); Giunta alla raccolta degli epigrammi antichi, dei mezzi tempi e moderni pertinenti alla città di Chieti. Opera postuma di Gennaro Ravizza, messa a stampa per cura di sua sorella germana Concetta, Napoli, Miranda, 1841.
3) I due fratelli Ravizza, di assai facil natura e fra le mura paterne trasportati per l'amena letteratura e per l'archeologia , in N. NICCOLINI, Biografia di F. S. Vetroni, in Giornale abruzzese, 1838, p. 166. Per la corrispondenza fra A. Genovesi e G. de Sanctis, ved. A. GENOVESI, Autobiografìa e lettere, a cura di G. SAVARESE, Milano, 1962, pp. 96-97.
4) Romualdo de Sterlich (1712-1788), nato a Chieti da famiglia di antica nobiltà, fu uomo di profonda cultura. Dopo gli studi compiuti a Napoli, appena ventenne, prese moglie e si ritirò nella città natale. Di qui iniziò una fittissima corrispondenza con esponenti del mondo intellettuale del tempo, quali il Genovesi, il Lami e Giovanni Bianchi. Per interessamento di Giovanni Lami fu ammesso all'Accademia della Crusca. La biblioteca da lui amorevolmente costituita ed aperta anche ad esponenti qualificati di Chieti ed a studiosi in transito nella città, fu dispersa dopo la sua morte, avvenuta il 6 marzo 1788. Un suo profilo biografico in G. RAVIZZA, Notizie biografiche cit., pp. 114-117. Vedi anche D. FORGES-DAVANZATI, Lettere familiari dell'abate Antonio Genovesi, Venezia, 1775, ora in A. GENOVESI, Autobiografìa cit., pp. 65-147. Vi sono riportate lettere del Genovesi al de Sterlich. Più recentemente si è occupato dell'illuminista teatino F. VENTURI, in Settecento riformatore. Da Muratori a Beccaria, Torino, 1969, pp. 586-589. Studi pubblicati in Abruzzo sono: G. DE LUCIA, La cultura abruzzese nel periodo borbonico, in Abruzzo, anno IV, n. 1 (1968), pp. 127-148; G. L. MASETTT-ZANNINI, Chieti e l'Abruzzo nella seconda metà del '700, in Atti del 3 convegno, viaggiatori europei negli Abruzzi e Molise (settembre 1974) a cura del Centro di ricerche storiche Abruzzo Teramano; In., Voltaire e Rousseau nel carteggio Romualdo de Sterlich-j ano Planco (1754-1774), in Misura, Rassegna trimestrale di abruzzesistica, a. I, n. 4, 1977 (pp. 97-112) e a. Il, n. 1, 1978 {pp. 41-73). Il Mesetti. Zannini si è valso ampiamente delle lettere di Romualdo de Sterlich a Giovanni Bianchi (Jano Planco) conservate sono circa trecento per 11 periodo 1754-1772 in fondo Gambetti, Civica Biblioteca Alessandro Gambalunga, a Rimini. Quelle successive, dal 1773 al 1775, in Biblioteca Apostolica Vaticana, Autografi Ferraioli, I, n. 18866 e sg. Dalla stessa