Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
anno <1987>   pagina <7>
immagine non disponibile

Processo ai giacobini di Chieti (1799-1800) 1
erano molteplici; oltre alle poste ordinarie, verso le quali nutriva una sfiducia profonda, tema ricorrente di lamentazioni nelle lettere al Bianchi, altri erano i suoi corrieri: compagnie girovaghe di attori che capitavano in Chieti per le loro recite e frati predicatori che passavano di città in città nei periodi di quaresima. Un lauto pranzo nella sua casa ed una buona elemosina assi­curavano il servizio. Così la sua biblioteca si accresceva di nuovi esemplari e le lettere andavano sicure e spedite ai destinatari.
L'influsso di Antonio Genovesi sulla formazione e sviluppo del pensiero dei membri del gruppo illuminato teatino, sarà costante nel tempo; giacché la conoscenza delle sue idee non consisterà solo nel ricordo degli studi compiuti a Napoli, ma si arricchirà attraverso la corrispondenza con Si­de Sterlich e con il pennese Giuseppe de Sanctis. Dalle lettere che il Genovesi invierà a questo suo discepolo, si rileva anche che il rapporto fra il marchese teatino ed il lontano Maestro si nutre di stima reciproca, in una dimensione paritaria. Il Genovesi vedeva nel de Sterlich non uno sprovveduto ammi­ratore di provincia, bensì un intellettuale in grado di comprendere e valutare criticamente le sue idee. E lo Sterlich ricambiò la stima di cui era stato gratificato, difendendo l'ortodossia del Genovesi dalle insinuazioni e dagli attacchi di cui si faceva portavoce il Bianchi dopo la morte dell'economista, in un tempo in cui era difficile assumere le sue parti , 9>
La conseguenza naturale dell'influsso del Maestro sul sodalizio illumi­nista di Chieti è l'interesse per le scienze più. intimamente legate allo sviluppo della società civile, quali la storia naturale, la medicina e, soprat­tutto, l'economia. Per questo aspetto rinvio agli scritti di Guido De Lucia; I0> voglio solo aggiungere che gli uomini del gruppo Sterlich, che vediamo impegnati nella speculazione economica e nei tentativi di attuarla sul piano applicativo; i fondatori, nel 1788, della Società patriottica, quali il Nolli, il de Sterlich Junior, il del Giudice, i Valignani, i Durini, i Ravizza, i Ricciar-done e gli Zambra, li troveremo, nel 1799 fra i fautori della Repubblica.
La ricostruzione dei fatti avvenuti in Chieti nei brevi mesi nei quali la città, occupata dai francesi, si resse con la forma repubblicana, è possibile esclusivamente attraverso la relazione al Re del Visitatore Generale Ignazio Ferrante, atto che concludeva, nella forma impropria della sentenza, il processo contro i giacobini della città. Fatta eccezione di alcuni fogli volanti conservati nella Biblioteca provinciale di Chieti,11) non è possibile reperire altre fonti. Mancano totalmente notizie sull'argomento negli archivi pubblici, poiché le carte repubblicane furono distrutte nel 1800; 12> per i
5) u. Russo, Pigiare ed aspetti della vita culturale a Chieti cit., p. 67.
10) G. DE LUCIA, Le società economiche abruzzesi (1788-1845), in Abruzzo. Rivista dell'Istituto di Studi abruzzesi, a. IV, 1966, n. 2.
u) Cfr. L. COPPÀ-ZUCCARJ, L'invasione francese negli Abruzzi {1798-1814), L'Aquìla-Roma, 1928-1939, in quattro volumi; la notìzia è nel voi. II, p. 747. Si tratta di conti finanziari di scarso interesse.
12) Per quanto concerne gli avvenimenti di Chieti e della vicina fortezza di.Pescara è da aggiungere che 1 fondi del periodo francese furono sottratti, In gran parte, dal capomassa Giuseppe Pronio; se ne faceva un infame mercimonio da quelli che stavan di intorno ad esso comandante, vendendosele agli stessi rei , Ovviamente per far scomparire tracce pericolose sulle responsabilità e, comunque, per essere utili alla difesa.. Cfr. la