Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
anno <1987>   pagina <21>
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Processo ai giacobini di Chieti (1799-1800) 21
Tiberj), ch'erano stati Decurioni. Con questi nomi fu costituita la Munici­palità, con le stesse competenze della precedente amministrazione.
Le linee essenziali della organizzazione delle strutture pubbliche previste per tutto il territorio abruzzese occupato, e cioè per le province di Chieti e Teramo, furono tracciate dal generale Duhesme nel suo proclama dato a Chieti il 28 dicembre 1798; in esso si stabiliva la divisione della zona in due Dipartimenti, con sede nei capoluoghi, da suddividersi in Cantoni, dove erano stabilite le Municipalità. Al vertice, un Supremo Consiglio che si constituì in Pescara. Al fine di scoraggiare la mancanza di collaborazione al nuovo ordine di cose, il Duhesme sancì che ciascun individuo, nominato alle diverse cariche, non potesse rifiutarle, sotto pena di essere trattato come amico del Trono e nemico della rigenerazione del proprio paese.
Nel giorno seguente, 29 dicembre, furono (insediati i membri della Amministrazione centrale del Basso Abruzzo, ossia del Dipartimento di Chieti, inizialmente in numero dì tre individui, aumentati poi fino a cinque. Anche i membri del Dipartimento, come quelli della Municipalità, furono nominati dai francesi, seguendosi il principio della scelta di individui il cui nome fosse noto per onestà di costumi e per sicuro impegno culturale e civile. Il Nolli divenne presidente dei Dipartimento, lasciando la precedente carica, e gli furono dati per compagni Pietro de Sterlich, figlio del marchese Romualdo40) e don Tommaso Durini, questi ultimi, insieme al Nolli, soci della Reale Accademia denominata Società patriottica.*1' Quarto fu Antonio Madonna di Lanciano. Dopo dieci giorni, tuttavia, si ebbero mutamenti: il Nolli fu dimesso42) e sostituito nella presidenza dal de Sterlich, proce­dendosi, altresì, a nuove nomine, nelle persone di Michele Bassi, duca di Alanno, socio della Reale Accademia delle Scienze, Arti e Commercio e di don Giustino de Laurentiis, negoziante, esperto nelle cose di contabilità. Finalmente, passato Antonio Madonna al Supremo Consiglio di Pescara, fu eletto al suo posto (con nomina fatta direttamente dal Dipartimento, ma con assenso del Coutard) don Marcantonio Paini.
Municipalità
Presidente: don Saverio Troise.
Membri: don Giuseppe Silecchi, don Camillo Sanità, don Carlo Cetti, don Ca­millo Mezzanotte, Scipione Panfìlio, Giuseppe Fanti, Giustino Tiberi e dott. don Nunzio de Felici.43'
*D Ved. nota n. 4.
*D Questa associazione, più tardi, prenderà il nome di Società Economica. Sulle sue attività ved. G. DB LUCIA, Le Società economiche abruzzesi cit.
43 L'allontanamento del Nolli, che subì anche gli arresti domiciliari, viene attribuito al fatto che o fosse caduto in disgrazia de' francesi o per cattivi officii praticatigli dal fellone Ettore Carafa (Relazione Ferrante). Nel Doc. A si parla anche di mene del de Sterlich con cui non era egli in molta armonia e l'arresto in casa si riduce ad un solo giorno.
43) Il 18 marzo 1799 la composizione dei membri della Municipalità subirà un muta­mento: il presidente Troise, passato a capo del Tribunale Provvisorio, sarà sostituito dal de Pelici, al cui posto viene nominato don Paolo Ricciardonc. Don Defendente Zambra rimpiazzerà il Silecchi, passato Giudice di pace.