Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
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1987
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27
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Processo ai giacobini di Chieti (1799-1800) 27
U Municipalità. Furono dunque destinati da detti Francesi*) il rubricato barone don Antonio Nolli per Presidente e per amministratori comunali don Pietro Sterlich e don Tommaso Durini e don Antonio Madonna; i quali poi nel dì 7 dell'anzidetto Gennaro, crearono i loro Segretari, cioè 5) i rubricati don Ermanno de Pompeis e don Francesco Paolo Mezzanotte, nonché il rubricato don Ignazio Gargarella per assistente ossia razionale del Cassiere dell'anzidetto Dipartimento, don Bartolomeo Nolli, destinati anche da detti Francesi. Similmente furono destinati nella Municipalità i rubricati dottor don Saverio Troise per Presidente, dottor don Giuseppe Sìlecchi, don Camillo Sanità, don Carlo Certi, don Camillo Mezzanotte, Scipione Panfilio, don Giuseppe Fanti, Giustino Tiberi e dottor don Nunzio de Felici coi rispettavi6) incarichi di provvedere vino, vitture, paglia, orzo, carni, pane, legna ed alloggi e per di costui Segretario fu destinato il rubricato don Giustino de Tuntis7) per essere stato compreso in detta Municipalità un emigrato religioso Francese don Luigi WUlemier [Altrove trovasi Villiomìer Giovan Luigi] per fare da interprete; quale Religioso era un Cappuccino secolarizzato8) che due anni addietro era capitato in detta città di Chieti, né in tale elezione e destinazione di soggetti vi ebbe alcuna parte il popolo e la Cittadinanza, non essendo in verun caso intesa.
Dopo altri giorni, essendo qui capitato l'altro Comandante Francese Boutard destinato per la Piazza di Chieti che andiede ad abitare in casa del rubricato de Sterlich9) dal medesimo fu riformato il Dipartimento togliendosi principalmente da Presidente il rubricato don Antonio Nolli al dì 10 Gennaro, (21 Nevoso, stile Repubblicano) di ordine del Comandante Contard [recte: Luigi Coutard] per conoscere la giustizia10 delle ripartizioni delle Contribuzioni di Guerra, benché si diceva anche che avesse voluto egli, il Nolli, uscirsene, perché sapeva di dover essere impiegato in carica maggioreu) come pure che si fossero pratticati cattivi uffici contro il medesimo da detto rubricato Sterlich, con cui non era egli in molta armonia, egualmente che non lo era con i Francesi ed anche col Comandante della Legione don Ettore Carafa, volendosi Realista e soffrì anche esso Nolli un giorno di arresto. *2)
*) Tutti i testimoni depongono per fatto pubblico l'elezione dei soggetti nominati di fronte.
5) Voi. 7" delle Carte Repubblicane, fog. 116: appuntamento originale del Dipartimento per la elezione di de Pompeis, Mezzanotte e Gargarella; quale appuntamento sta registrato nel Libro degli Ordini Generali, foglio 18. La ricognizione de' caratteri è legale. Si prova poi colle Carte Repubblicane del volume dove stanno delle molte scritte e firmate da essi Signori, nonché nei Libri delle Sedute e degli Ordini Generali.
6) Lo dicono tutti i testimoni per fatto pubblico.
7) Il rubricato don Giustino de Tuntis fu in esercizio e ciò apparisce dal voi. 7 delle Carte Repubblicane dove vi sono delle molte scritte firmate da lui.
8) Seguitano a deporlo tutti i testimoni.
9) Foglio 40: Domenico Grandoni depone che Boutard abitava in casa Sterlich.
10) Oltre che si depone da quasi tutti i testimoni per fatto pubblico, si rileva dall'originale francese del Generale Coutard e traduzione, fogli 118-119 del Volume delle Carte Repubblicane, quale traduzione sta registrata nel Libro degli Ordini Generali, al Foglio 4.
H) Foglio 10: Don Biase Fedele depone essersi creduto che Nolli avesse voluto uscirsene dalla carica perché sapeva dover egli essere impiegato in altra maggiore, ma che egli faceva credere di essere caduto in disgrazia de' Francesi.
) Foglio 23: Don Giuseppe Fiore dice, de audiiu, che Sterlich avesse pratticato de' cattivi uffici contro di Nolli presso de' Francesi, che soffrisse l'arresto di un giorno. Foglio 53; Don Ferdinando Valle depone, de auditti, che non andava bene con i Francesi