Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; CHIETI STORIA 1799-1800; GIACOBINISMO CHIETI;
anno <1987>   pagina <35>
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Processo ai giacobini di Chieti (1799-1800) 35
egualmente che faceva lo stesso il rubricato don Filippo Fedele di Ripa Transone della Marca, il quale era un fiero Repubblicano w) e faceva da spia presso de' Francesi e fuggì appena seguita la controrivoluzione in Chieti in detto giorno 29 aprile, come si vuole ancora che sparlasse del Governo Monarchico il rubricato don Armidoro de Horatiis, fratello del rubricato don Biase, quale don Armidoro va fuggiasco. 7)
Una quindicina di giorni dopo l'innalzamento dell'infame albero della Libertà e dopo la creazione di tutte le quattro Autorità, il Dipartimento, la Municipalità, il Tribunale Provvisorio e la Guardia Civica, diedero una festa di Ballo a loro spese nella Sala del Dipartimento medesimo71) e vi fu insinuazione seguita che tutti avessero dovuto intervenire, essendo andati anche in giro il rubricato don Carlo Cetti e don Pasquale de Lassis insieme colla di costui moglie donna Teresina Capecelatro, colla cognata di esso Cetti per nome donna Emanuela Volpiceli!, facendo l'invito per conto di dette quattro autorità e lasciavano nelle case delle famiglie invitate72) i viglietti, che si erano fatti, stampare a posta di ordine di detta Municipalità e coll'intelligenza di detto rubricato Cavaliere don Pietro Sterlich.73)
La suddetta festa fu celebrata con pompa e con illuminazione74) essendovi intervenuti quasi tutti i cittadini e Galantuomini chietini, con essere stato l'anzidetto don Carlo Cetti incaricato dell'accomodo delle sale di ballo ed il rubricato don Paolo Ricciardoni per il riposto75) e, nella prim'ora si vuole esservi intervenuto ancora detto Monsignor Arcivescovo il quale era in stretta amicizia con i comandanti francesi,76) venendo chiamato virtuoso cittadino, virtuoso Prelato; r') ed infatti lo stesso Monsignore fece una risposta ch'era di sentimenti Repubblicani ad una lettera ricevuta dal Comandante Coutard, per la pubblica­zione di un trattato dei diritti dell'uomo e dei doveri del Cittadino78) quale lettera fu data alle stampe prima in foglio grande da detto stampatore Grandoni cui fu consegnato l'originale dal suddetto rubricato don Michele Bassi, nipote di esso Arcivescovo79) scritto
) Foglio 5, Marchi; foglio 23, Fiore; foglio 35, Baldari; foglio 44, de Iuliis, depon­gono, de auditu, il repubblicanismo del rubricato Filippo Fedele, suo sparlare e fuga; i testimoni Marchi e de Iuliis soggiungono che per non essere impiegati alla Truppa Civica dovettero raccomandarsi a detto Fedele. Il primo gli diede anche d. 6.00 ad esso Fedele.
7) Foglio 10: don Biase Fedele depone, de auditu, contra don Armidoro de Horatiis.
71) Si depone da tutti i testimoni per fatto pubblico. Foglio 23: don Giuseppe Fiore depone che in occasione di essere intervenuto nell'inventario delle Carte Repubblicane, lesse scritture da cui appariva essersi dato il Festino a spese delle quattro autorità o sia di tutti gli impiegati. Foglio 16: Tasca depone, de visu il contratto (?) per Cetti e de Lassis.
72) Foglio 35: Baldari depone anch'esso di aver ricevuto viglietto stampato.
73) Foglio 40: Domenico Grandoni dice di aver stampato i biglietti per ordine della Municipalità e lo Sterlich fu quegli che disse farli in carta torchinella. Volume 7" Carte Repubblicane, foglio 100: nota da cui apparisce che il Dipartimento fu rattizzato di d. 53,30, la Municipalità di d. 30,00, il Tribunale di d 36,00, la Guardia Civica di d. 21,20.
74) Lo dicon tutti i testimoni per pubblico fatto.
73) Foglio 16: Tasca depone de visu l'accomodo della sala e del riposto da Cetti e Ricciardone.
76) -Intervento di Monsignor Arcivescovo nel Festino: si depone quasi da tutti i testimoni de auditu. Foglio 10, Fedele; foglio 35, Baldari; foglio 44, de Iuliis, depongono l'amicizia di Monsignor Arcivescovo colli Generali Francesi.
77) Quasi tutti ì testimoni lo depongono per fatto pubblico.
78) Foglio 109 (Carte Repubblicane): Borro di lettera di Monsignor Arcivescovo fatta alla Centrale da cui apparisce di aver passato le istruzioni a tutti i Parrochi affinché avessero spiegati i Diritti dell'Uomo e del Cittadino, quale Borro sembra essere scritto, come dicono i Notari di carattere del rubricato Michele Bassi.
79) Foglio 169 (Carte Repubblicane): Lettera di don Antonio Madonna, Membro del Consiglio, fatta a Bassi premurandolo per la pubblicazione.